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Posts published in Gennaio 2018

Sigfrido Bartolini. Una voce fuori dal coro. Critiche al sistema dell'arte contemporanea

Nell’opera sono contenute taglienti letture critiche rivolte in maniera trasversale anche a molti grandi protagonisti del panorama artistico del XX secolo. Dal “genietto bizzarro” Andy Warhol al “dolente-ebbro” Filippo de Pisis, dal “personaggio per eccellenza” Marcel Duchamp al “giornalista a colori” Renato Guttuso, e ancora Lorenzo Viani, Henry Moore, Paul Delvaux, Marc Chagall, Mino Maccari, Ottone Rosai, René Magritte, Amedeo Modigliani, Michelangelo Pistoletto. Senza alcuna remora, Bartolini ha saputo affidare alla sua prosa schietta e priva di fronzoli una visione lucida e decisamente disincantata

Ma questo è Fellini? No. Da dove viene questa bella immagine?

Il regista Federico Fellini fu fortemente influenzato, sotto il profilo cromatico e nell'impaginazione visiva, dalle opere di Toulouse-Lautrec, in particolar modo dalle tavole realizzate dal pittore francese per la pubblicità. E sarebbe poco, pertanto, sottolineare l'evidenza maggiore ed esterna di questa autentica folgorazione nella citazione che Fellini fece di Tolouse-Lautrec nel proprio abbigliamento di scena, che è molto simile a quello con il quale il pittore ritrasse Aristide Bruant (Courtenay, 1851 – Parigi, 1925) un cantautore e cabarettista francese. Fellini sottolineò questa citazione con un proprio autoritratto di profilo, realizzato alla maniera di Toulouse Lautrec

Così venivano puniti gli alunni-pittori nelle accademie dell'Ottocento

Le punizioni più frequenti erano “essere relegati nella propria stanza per un giorno interno, talvolta a pane e acqua” o “nel rinunciare ad una delle varie passeggiate che il Rettore organizzava abitualmente”. Ma nel migliore dei casi era sufficiente una lettera di scuse per giustificarsi del comportamento inadeguato, letta magari davanti al resto della classe

Ascoltate in 2 minuti il celestiale concerto per bicchieri. La storia di una nobile tecnica

Legato al virtuosismo e alla costante ricerca del nuovo, l'armonica a bicchieri (o glassarmonica) venne elaborata nel XVIIII secolo e utilizzata da nobili dilettanti - come la regina Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI - e da grandi musicisti, tra i quali Mozart. In precedenza fu certamente usata, con una semplice disposizione di bicchieri su una tavola, come curiosità sonora nella realizzazione di motivetti popolari. Sotto il profilo tecnico essa è uno strumento musicale idiofono a frizione, che viene composto da bicchieri da vino di diversa grandezza, riempiti d'acqua in quantità che consentano di ottenere vibrazione controllate che si allineano alle note musicali, prodotte dall'esecutore sfregando un dito inumidito sul bordo di ciascuno di essi

Henk Helmantel: "Vi racconto come vivo e come dipingo in questo modo"

L'artista olandese vive in una casa di campagna, costruita in stile medievale, con materiali d'epoca. Le opere di Henk Helmantel sono la confessione della rinnovata meraviglia che coglie il pittore ogni qual volta si pone di fronte all’oggetto da rappresentare. La pittura come strumento per “ri-creare” la natura

Il misterioso arnese del vescovo rabdomante

Uno di essi, Siffrein (VI-VII secolo), lasciò profonde tracce del proprio operato. Fece erigere una chiesa in onore della Vergine e un tempietto dedicato a san Giovanni Battista dove, due volte l’anno, a Pasqua e a Pentecoste, battezzava i catecumeni. Egli è ricordato per la sua vita austera, per lo zelo pastorale, per l’ardore nella predicazione evangelica, per la sollecitudine verso i malati, ma soprattutto per il suo carisma nel liberare gli invasati dal demonio

ARCIMBOLDO – Perché dipingeva quelle facce? Il significato simbolico. I costi delle sue opere

"La cultura di Arcimboldo risente certo del clima delle Wunderkammern - dice Maurizio Bernardelli Curuz - ma non ci troviamo di fronte, osservando i compositi ritratti, soltanto ad un gioco stupefacente. Egli infatti, sotto il profilo alchemico e neoplatonico, fornisce l'immagine spirituale del dio o del demone che sta dietro la materia. La sua pittura, così squillantemente materiale, canta l'immaterialità dei motori dell'universo che appaiono dietro la superficie del mondo. Tra neoplatonismo e animismo, il pittore induce a pensare che è necessario andare al di là delle apparenze della natura che, osservata da un certo punto di vista e nell'unita del suo complesso, rivela un senso superiore, garantito da quegli spiriti intermedi che portano all'Essere superiore"

Matite iperrealiste: ritratto di donna sotto la doccia. Il video

Venti ore di intenso lavoro hanno portato alla realizzazione di questo disegno iperrealistico che rappresenta il volto di una giovane donna percorso dall'acqua. Come vedremo, il disegnatore utilizza soprattutto la matita, ma non esita a sfumare con il pennello poiché troppo complesso è ricreare un momento che si vuole proporre, con il gioco delle gocce e dei rivoli della doccia sul viso