Il livello raggiunto dalla civiltà romana, al di là dei disvalori della violenza e della sopraffazione - che parevano indispensabili per mantenere unito un impero mostruosamente ampio - furono notevoli. E, per quanto in parte idealizzati, furono, come ben sappiamo, oggetto dell'ammirazione degli intellettuali e degli artisti italiani del Quattrocento e del Cinquecento che trovavano nei libri e nei materiali artistici di quel passato lontano la testimonianza che la rappresentazione lineare della storia - come un progresso costante, nel passaggio delle generazioni - sia a volte illusoria
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OTTOCENTO - Il giovane romagnolo Silvestro Lega aveva studiato a lungo, a Firenze, la pittura dei maestri del ’400. Se ne ricorderà al momento di creare le sue opere più belle, rivestendo di fulgori cromatici e formali gli scorci di vita quietamente borghese che amava cantare nel perimetro della tela
Il post-impressionista risulterebbe il principale indiziato degli omicidi di prostitute nella Londra di fine ’800. I riscontri compiuti da Patricia Cornwell portano in effetti nelle vicinanze del suo studio. Le malattie, le ossessioni, la grafomania dell’artista, le lettere dell’assassino completate da disegni. Quegli alibi debolissimi tra pittura ed incursioni notturne. Un indizio forse più importante riguarda l’analisi dei timbri postali londinesi di alcune lettere di “Jack”, spedite tra il 20 ottobre e il 20 novembre 1898. Sickert, in questo periodo, doveva essere sicuramente nella capitale, in quanto presente all’anteprima di un’esposizione di opere a pastello presso il Grosvenor Hotel. Un’ulteriore coincidenza che sembrerebbe incastrare il pittore.
Da evidenziare un altro aspetto fondamentale che sfata il mito che i quadri fossero realizzati in una sola seduta. Se osserviamo nella parte bassa del dipinto vediamo che il colore di base del lago è blu scuro. Monet ha lasciato asciugare la prima preparazione e ha poi sovrapposto, a film pittorico asciutto, una pennellata trascinata color bianco sporco, che ha creato i riflessi della luce. Da sottolineare anche il fatto che, con la direzione della pennellata, l'artista tendeva a suggerire la forma, con pochi o un sol tratto di trascinamento del colore stesso
Il colpo di stato bloccò la carriera di Zeid come pittrice. Da principessa celebrata divenne una signora da evitare, per non subire ripercussioni politiche. La ruota della fortuna può girare rapidamente. E l'umanità, spesso, non si rivela degna di se stessa, perché procede per allontanamenti e cancellazioni. La principessa e la sua famiglia si trasferirono in un appartamento a Londra e all'età di cinquantasette anni, Zeid cucinò il suo primo pasto. La cucina, al di là del fatto che era diventato anche per lei il luogo della necessità, le offrì comunque alcuni spunti creativi. Iniziò a dipingere gli ossi dei polli, creando sculture a cataste, coperte in resina , chiamate paléokrystalos. Nei dipinti, nello stesso periodo, iniziò ad allontanarsi dall'astrazione e a realizzare ritratti di familiari ed amici.
L’argomento più doloroso, quello della follia, con le sue infauste implicazioni, viene relegato ai margini di un racconto che si concentra invece sul delicato ritratto di una vicenda di intensi rapporti umani, di cui l’arte rappresenta il culmine. L’intento palese di Johanna è stato quello di assumere la difesa di Vincent, quell’“eccentrico”, che in vita dovette sempre lottare con l’incapacità di comunicare col mondo, e che riuscì a farlo, a modo suo, solo attraverso intense pennellate di colore
Andrea De Santis (15 Giugno 1994), studente di Architettura a Firenze, ha ricevuto il Premio finalisti Nocivelli 2017 per l'opera che lo stesso autore commenta: ""L’idea della foto nasce dal provare a catturare una scena dove lo spettatore non è stato invitato. Questo la rende interessante. Ci sono due sedie vuote, come se alla fine potesse comunque partecipare. E’ una fotografia che nasce spenta e prende vita con la post-produzione. L’atto artistico nella fotografia si brucia in quell’istante dello scatto poi spesso riprende solo il set della scena precedente. Pensavo che si potesse allungare l’istante dello scatto. Ho provato quindi a dare un movimento continuo alla fotografia. E’ triadica sia nella struttura compositiva, dato che si muove su tre piani diversi, che nel colore, quindi anche simbolica"
Dario Fo torna sul caso del Correggio corretto da pudibonda mano di un restauratore nel 1934. Il j’accuse del premio Nobel per la letteratura è contenuto nel volume pubblicato da Franco Cosimo Panini, che si presenta come la trascrizione della conferenza che Dario Fo (1926), ha tenuto sul tema “Caravaggio al tempo di Caravaggio”, un viaggio sulfureo, com’è stile del nostro autore, nella pittura e nell’epoca di Michelangelo Merisi