In un lontano futuro, la luna scompare, lasciando la terra senza protezione contro la luciferina, una radiazione che provoca mutazioni sia tra i maschi - che regrediscono a uno stato di mostri senza coscienza - che tra le femmine, che divengono donne-pianta, le driadi. E' l'unione carnale a porre le basi per il ritorno. La congiunzione folle e meravigliosa tra due corpi. L'opera a bande disegnate è stata realizzata con intensità e poesia da Stéphanie Leduc
Posts published in Febbraio 2018
Si tratta di un silenzio che preclude la presenza dell’uomo, manifestandone tuttavia la sua esistenza in una dualità che implica dei concetti ontologici: da un lato la regolarità di un’architettura monumentale (giardini e parchi) come coesione di uno spazio immobile ( il concetto classico di ordine che esamina razionalismo e mito), dall’altro l’immediatezza delle sensazioni associate alla contemplazione aleatoria della natura (boschi, montagne, vallate)
L'espressionismo è, in origine, un atteggiamento anticonformista e individuale di manifestazione violenta di un'idea che mina la forma tradizionale, per imporre un contenuto, spesso controcorrente. L'Espressionismo invece è una corrente o un movimento che si sviluppa e si diffonde come fenomeno non più individualmente isolato, ma collettivo, traendo forza dagli irregolari del passato, dal ribellismo di Nietzsche o dalla critica marxiana al mondo. Esso per ex-primere compie l'atto di spremere, all'esterno, senza rispetto per la forma codificata. Anzi: con una deformazione che diviene più soltanto frutto di un'urgenza, ma di un programma estetico
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Ajaccio, con una mostra, ha esaminato il ruolo di questa donna - un tempo ritenuta soprattutto "capricciosa", ma in realtà dotata di una forte personalità e di idee ben chiare - come promotrice di arti, di concerti, di manifatture. Moltiplicando le commissioni dei ritratti ai più grandi maestri del suo tempo - Gérard soprattutto, ma anche Isabey, Vigée Le Brun, Ingres - Caroline si propose di diffondere la propria immagine in prospettiva della politica dinastica. Questa giovane donna si circonda di musicisti e designer, riformulando gli interni delle sue residenze di Parigi
Dalla pittura ellenistica alessandrina derivano le scene nilotiche romane, che sono caratterizzate da visioni panoramiche a campo lungo, con paesaggi d'acqua e di terra che si mischiano in una sorta di caos primigenio, come avviene nel delta del Nilo, pullulante di animali e di uccelli, di uomini - nella maggior parte dei casi pigmei -, in un coloratissimo melange di vita, di piante lussureggianti, di sabbie, di corsi primari e secondari, tutto descritto pittoricamente o, attraverso le tessere dei mosaici, con una tecnica che risulta, nella maggior parte dei casi, minuziosa
Pompei è un infinito laboratorio di ricerca, non solo per la sua estensione e per la sua importanza nella parte meridionale italica dell'impero, ma perchè la situazione è rimasta "pietrificata" e conservata per secoli, bloccando nella morte, come in un sortilegio, un'intera città. Con le tecnologie 3d e lo scanner è oggi possibile ricostruire anche i volti degli abitanti, che dimostrano, pur con quelle che saranno state le differenze sociali e la presenza di schiavitù, un crogiolo di genti che è poi alla base della popolazione italiana di oggi. Come vedremo, tra i defunti appare anche un uomo dell'Africa interna, ben distinguibile per il naso camuso. Le operazioni di "identificazione" hanno dato ottimi risultati. E proseguono
Quando, nel 1932, Rivera inizia le pitture murali per il Detroit Institute of Art, basate sulla tematica dell’industrializzazione in seno alle tecniche della catena di montaggio introdotte da Henry Ford, e malgrado tale assemblaggio rappresenti forti connotazioni di sfruttamento della classe operaia e alienazione della psiche, Rivera è incantato dalla “meravigliosa sinfonia” delle officine dell’impero industriale di Edson Ford, che a sua volta è incantato dal pittore
La bianca Giuditta è un’affascinante giovane dai capelli d’oro, rappresentata di fronte, in piena luce; per contro, l’ancella nera è vecchia, nerboruta, immersa in un cono d’ombra da cui trapela un profilo al limite del grottesco e del caricaturale. Si tratta di uno stereotipo cui l’arte occidentale farà ricorso con larghezza.