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Posts published in “Giorno: 1 Aprile 2018

Il divertente anti-disney. Le svolte irriverenti delle fiabe-cartoon nelle opere di Loaiza. Il video

Concetto tipicamente di sinistra, quello dell'anti-eroe. O quella ricerca della critica a miti consolidati dell'Occidente, che spesso diventa una modalità di maniera aggressivamente "progressista". Comunque sia, se non ne radicalizziamo il messaggio "contro", risulta simpatico pensare alla variante, non reale, ma realmente probabilistica di una sorta di degrado o di slittamento dell'ideale. José Rodolfo Loaiza Ontiveros è un artista messicano che rivede maliziosamente i personaggi di Disney, in contesti macabri, irriverenti, crudamente materiali

Tobias Regell, le piccole variabili della felicità. Dolci corpi avvolti dalla Natura matrigna. Il video

Tobias Regell è un fotografo professionista, che lavora a Stoccolma. Si inserisce, con sensibilità e poesia, in quel filone espressivo scandinavo che esplora i personaggi all'interno di paesaggi che ne caratterizzano timbricamente l'anima, orientata a un profondo senso di solitudine, ricca di ricordi malinconia.  Tobias Regell lavora sui caratteri, cogliendone le sfumature. La sua fotografia è immersa proprio in questa elevazione, al cospetto di un sentore schopenaueriano in cui la gioia sembra il momentaneo discostarsi dal prevedibile e dal previsto

Cani e altri animali dipinti da Miguel Micaya, tra i ricordi di Goya e di Bacon. Il video

Miguel Macaya è nato a Santander nel 1964. È un disegnatore, pittore e incisore di origine cantabrica, che lavora a Barcellona. Macaya, ottimo animaliere, appartiene ad una generazione catalana di artisti che ha avuto particolare spazio negli anni Novanta per una rinata attenzione nei confronti di una figurazione moderna, con venature esistenzialiste.Il lavoro di Macaya, che rilegge Goya negli accordi cromatici e negli atteggiamenti di uomini e animali, è legato anche alla tradizione della pittura barocca e tenebrista spagnola, rivisitata con l'uso di un'ironia amara

Lo sguardo nell'arte. Il Mosè di Michelangelo visto da Michelangelo Antonioni. Il film

Il Mosè è un marmo che “parla”, capace di trasmettere all’osservatore tutta la bellezza che l’artista gli ha regalato. In questa sua visita, Antonioni entra in completa simbiosi con la scultura, muovendo delicatamente il braccio fino a sfiorarla con la mano per coglierne lo spirito. L’uscita del regista dalla porta della chiesa, accompagnato da un misterioso coro di Pierluigi da Palestrina, fa ritornare l’autore del documentario verso la luce del sole che penetra dall’esterno