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Posts published in “Giorno: 4 Settembre 2018

Tori e minotauri nell’arte e in Picasso. Il significato religioso, politico, psicologico ed erotico del mito

Picasso crebbe con la corrida nel sangue. Adorava questo cruento spettacolo e ogni forma di tauromachia. Ne traeva forza e vigore. Nel toro vedeva la violenza bruta e la bellezza sublime delle forme. Singolarmente il toro stesso, che ha una costruzione ossea e muscolare come se fosse "assemblata" a blocchi geometrici, si prestava a una lettura cubista e primitiva dell'animale. Le stesse tavole disegnative delle enciclopedie che illustrano le parti del bovino dovettero ispirare il maestro, nelle suddivisioni schematiche tra parti.
E' evidente che il vitalismo di Picasso lo porta ad identificarsi con l'uomo-toro e, al tempo stesso, con l'uomo che uccide il toro

Cleopatra, le scene sexy-kitsch di Liz Taylor nel film in cui rischiò di morire e in cui accadde di tutto

Il film fu una sorta di Rinascimento di "plastica" e cartone che accolse,e rilanciò, in pieno boom economico, i sogni storici esotici dell'Occidente,attraverso il recupero dell'Egitto ellenizzato. La lavorazione del film fu particolarmente complicata: le riprese incominciarono nel 1960 sotto la regia di Rouben Mamoulian, ma dopo poche settimane dovettero essere interrotte a causa della polmonite che portò Elizabeth Taylor vicina alla morte (le fu praticata una tracheotomia di urgenza). Dal momento che il rigido clima inglese non avrebbe permesso alla Taylor di guarire, l'intero set dovette essere smantellato e completamente ricostruito a Roma. La produzione riprese nel 1961 con la regia di Joseph L. Mankiewicz e il film fu distribuito nel 1963. Nato come un progetto da 2 milioni di dollari, alla fine raggiunse l'esorbitante cifra di 44 milioni, che, rapportati all'inflazione, corrispondono a 323 milioni nel 2012: si tratta del film più costoso della storia del cinema.

In vendita il castello di Dracula. Visitiamo le stanze e i cunicoli segreti. Il video

Riconsegnato ai legittimi proprietari, dopo la lunga dittatura comunista, il castello di Bran, in Transilvania, luogo nel quale letteratura e leggende collocano la presenza di Dracula, sarebbe in vendita. Non ci occupiamo qui della vicenda immobiliare, ma dei contenuti storici e architettonici di questa fortezza, successivamente trasformata in un edificio residenziale. Del forte, infatti,, l'edificio ha mantenuto la compattezza che comprime gli spazi abitativi, riducendoli in piccole stanze. Sulla presenza di Dracula poi, si aprono diverse scuole di pensiero. C'è chi infatti chi dice che il principe sanguinario sia stato qui prigioniero, mentre il suo vero castello di residenza, quello di Poenari, sulle rive del fiume Ares è andato distrutto