L'arte contemporanea, a Melle, in Francia, viene esposta in chiese romaniche, palazzi, luoghi straordinari e miniere d'argento. A questo luogo misterioso, nelle viscere della terra, è stato affidato Parts of a Lighthouse di Yoko Ono. L'idea fu stesa, per iscritto, come un progetto e un'aspirazione, dall'artista, nel 1965: "Installi i prismi in determinate ore del giorno, in una sorta di luce serale che li attraversi; e la casa di luce appare come un'immagine in cui puoi entrare, se lo desideri. La casa della luce non dovrebbe funzionare tutti i giorni, proprio come il sole non splende ogni giorno. " Leggendo questa descrizione nel catalogo di una mostra nel 1967, John Lennon chiese a Yoko Ono di costruirne una per il suo giardino. La chiamano "La casa del fantasma". Un invito ad entrare nello spazio immateriale in cui sono appaiono i ricordi.
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Le ventuno opere di Lo Feudo, nei limiti di un approccio meramente tecnico e meticolosamente analitico, offrono oltremodo delle similitudini con le opere del miniaturista di moda Giambattista Gigola (1767-1841), i cui ovali ritraggono su avorio frontalmente dei soggetti di personalità a lui contemporanee in un genere allora molto in voga che si rifaceva soprattutto agli esempi di Rosalba Carriera e Anton Raphael Mengs. Questo tema centrale nella rivelazione di identità individuali, un genere silenzioso di soggetti che non cerca né di parlare né di esprimersi, fa parte di una ritrattistica che eventualmente sarà rimpiazzata dall’avvento del procedimento fotografico conosciuto come «dagherrotipo»