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Posts published in Febbraio 2019

La stabilità sfuggente della tavola degli Amori di Lorenzo Bartolini. E tu, quale amore scegli?

Il tema centrale di Boileau-Despréaux - la polemica che instaura contro il preziosismo formale e tutte le sottigliezze enfatiche di un sentimentalismo classicheggiante e artefatto – viene contrapposta alla rivolta di un «purismo toscano» in atto nella statuaria di Bartolini, contro gli irrigidimenti dogmatici del canone neoclassico. In quest’ottica si pongono da un lato le forme meditate sull’arte rinascimentale nel solco di una riflessione romantica sull’imitazione della natura, e dall’altro, le formule stilistiche di una letteratura che favorisce la semplicistica enunciazione del vero, basata sul cartesiano Discours de la Méthode, avvalendosi di versi armoniosi e concreti, dominati dalla ragione, causa di varie polemiche letterarie e artistiche che agitarono l’Académie française alla fine del XVII secolo

Sai cosa sono i coperti dei quadri?

Il coperto aveva pertanto la funzione di copertina, in alcuni casi dotata di un valore simbolico in quanto anticipava o si metteva in correlazione semantica con il dipinto sottostante. Secondo Bernard Aikema la pratica era molto diffusa. Perfino un’opera fondamentale come La Vecchia di Giorgione sarebbe stata usata per un periodo, e ciò emerge da fonti archivistiche, quale copertura di un dipinto inventariato come “Homo con una veste de pelle negra” di autore ignoto; già nel 1567, tuttavia, il dipinto possedeva la cornice autonoma e aveva perso la funzione originaria

Obiettivi su Burri. A città di Castello fotografie e ritratti del maestro tifernate

LA MOSTRA - A Città di Castello (Pg), dal 12 Marzo 2019 al 12 Settembre 2019, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ha ideato un evento che non solo ricorda Burri, ma che, per la prima volta, compie una ricognizione esauriente sui maggiori e più assidui professionisti della fotografia che lo hanno ritratto in differenti momenti e circostanze della sua vita

Alice Faloretti, spirito, spiriti, ombre e ricordi nei paesaggi che raccordano l'anima al teatro della realtà

L'artista insignita del Premio finalisti Nocivelli 2018: "L'opera Corte è la rievocazione di uno spazio comune al mio vivere ordinario, un luogo da cui scaturisce un movimento inquieto, una tensione latente che persiste nella memoria e che oltrepassa la superficie abbagliante che lo mascherava. La pittura mi permette di cogliere le forme reali nei loro tratti essenziali, portando alla luce nuove relazioni profonde e significative: la luminosità, le cromie, la densità, la leggerezza, il gesto, tutto si fonde in un insieme inscindibile. La realtà concreta affiora in modo sfuggente, sospesa in atmosfere irreali, oniriche, atemporali e al tempo stesso così vicine alla natura umana più intima"

Tra le pieghe delle tele e dell'anima. Il fantasma della madre di Rembrandt, un'icona nella storia dell'arte

Nel corso di questo studio ci è capitata sottomano la radiografia del dipinto. Una figura muliebre (la madre?) è certamente dipinta in una prima versione e poi eliminata nella definitiva. I disastri e i lutti associati al modo di vivere del figlio, non possono non aver devastato l'immaginario della vecchia Neeltje, inciso profondamente nei rapporti tra i due e lasciato segni indelebili nell'anima del Nostro. Nell'anno 1640, probabilmente, muore anche la madre di Rembrandt che, forse, non regge proprio all'ultima disgrazia capitata in famiglia
Muore la vecchia madre, forse ha perdonato al figlio che non ha mai capito, ma per lui quel dito puntato sulle sue miserie e quello sguardo diritto negli occhi… quello sguardo che a volte non riesce a sostenere saranno, per tutta la vita, come una sorta di particolarissimo viatico.

Cristiano Barducci e Beatrice Caruso, gli estremi meccanismi del corpo immobile

Gli artisti, premio Finalisti Nocivelli 2018: "Coppia nella vita e nel lavoro, abbiamo scattato la foto durante una fiera di arte funeraria. Contesto sconosciuto ai più, ci ha mostrato il suo volto metafisico e surreale. Il tema universale della morte si declina nella sua industria e nei suoi meccanismi di business indifferente alla crisi, inaspettatamente festoso. L’uomo manichino della foto, sospeso tra realtà e finzione, è al tempo stesso perfezione anatomica e proiezione della nostra immagine post mortem: qualcosa che non vedremo mai con i nostri occhi".