Tra i fondatori e poi direttore della casa di Modigliani a Livorno, diede le dimissioni dall’incarico perché in disaccordo su alcune attribuzioni avallate da altri, i nomi non servono, nel novero dello staff. Da decenni ormai difende strenuamente quel mondo, che fu suo a pieno titolo, denunciando ogni nuovo falso e, purtroppo, ne compaiono senza soluzioni di continuità. Fu Jeanne la figlia di Dedo, così chiamano confidenzialmente a Livorno Amedeo Modigliani, a volerlo negli Archivi Legali da lei fondati e a ribadire il suo desiderio di averlo ancora al fianco in una lettera scritta il giorno prima della sua tragica morte conferendogli, in qualche modo, una sorta di investitura morale
Posts published in Giugno 2019
Mentre i poveri appendono i propri stracci alle lunghe sbarre che corrono lungo i muri nudi delle loro camere, i patrizi ripongono suppellettili preziose all’interno di cassoni lignei commissionati in occasione di nozze blasonate. Durante il Rinascimento, i cassoni nuziali diventarono supporto per i preziosi dipinti di maggiori maestri dell’epoca, a cominciare da Sandro Botticelli. Storie per immagini, tra elogi al pudore e allusioni salaci.
L’opera esibisce il cielo nella sua ripetitiva quotidianità. I cieli sono stati fotografati in varie parti del mondo, in maniera ossessiva, talvolta giornalmente.
Secondo un procedimento illusivo il cielo, astratto, impalpabile, immateriale, inesistente, viene sparato una prima volta con il “click” della macchina fotografica istantanea, ottenendo il risultato reale, fisico (e bidimensionale) di quel che solo l’occhio umano è in grado di vedere: un cielo azzurro costretto tra quattro margini. In seguito i cieli sono stati sparati con una pistola a piombini ad aria compressa, lacerando immediatamente la verginità di tale sublimità. La cronaca della crudeltà è rivelata ma questo atto di violenza risulta essere ancora una volta fallimentare e nullo
La fortuna di Giuseppe Arcimboldo , Arcimboldi o Arcimboldus (Milano, 1527-1593), pittore manierista, è legata ai numerosi ritratti impropri ricavati dall’accostamento di elementi naturali – frutti, animali, pesci – o prodotti dell’uomo, che, giustapposti, o visti ribaltati, denotano un volto umano. Grande pittore e disegnatore - pure sotto il profilo tecnico - eccelse nell'invenzione, recuperando alcune suggestioni leonardesche e rilanciandole con arditezza, soprattutto all'interno della corte imperiale di Praga, dominata dall'alchimia e dal pensiero neoplatonico. Di rilievo l'invenzione di diverse slitte sontuosamente decorate, che furono ideate,si pensa, proprio durante il suo soggiorno nella lontana capitale. Eccole
La seconda opera potrebbe essere un ritratto di Ginevra de' Benci, protagonista di un celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci. La vicenda complessa dell'opera. La lettura e la transcodifica di presunti anagrammi che consentirebbero una narrazione della vita della giovane donna. Meccanismo che non potrebbe essere distante dal maestro, appassionato anche d'enigmistica
L'artista: "Suddivido in tasselli le mappe di città appartenenti ai cinque continenti e li combino, mostrando la visione simultanea di un organismo in continua trasformazione. Segni, punti ed andamenti, dialogano tra loro alla ricerca di una nuova armonia. L’accostamento di elementi visivi statici e dinamici, disegna un processo di alterazione ed adattamento, assimilabile ai continui interventi dell’uomo sull’ambiente. Ogni uomo lascia il proprio Segno sulla Terra, compiendo quotidianamente scelte ed azioni".
MILANO - Allestita straordinariamente in Sala Fontana, l’esposizione è inserita nel percorso museale dal 15 giugno al 12 settembre
L'artista: "I miei soggetti preferiti sono le figure; non faccio nessuna differenza tra quelle umane o quelle animali. L'opera Withe Chicken parte direttamente dal pennello, senza la delimitazione della matita. Il pennello mi ha lasciato libero di disfare quello che un minuto prima poteva sembrare una figura ben definita. Il gallo così acquista ironia: parte da un piumaggio a nocche, elegante ,ed arriva allo sguardo strabuzzato quasi di un piccione"
L'artista: "Queste forme possono dare un senso di pesantezza, ricordarci come la forza di gravità agisca oppure semplicemente evocare la natura con i suoi alveari e nidi d'insetti. Ma esse non vogliono rappresentare nulla di tutto ciò; stanno solo ricercando la propria identità, la propria essenza per poi manifestarsi a noi. A volte sono leggere e ci rammentano un Altro mondo; altre si fanno materia palpabile, altre ancora trovano la loro dimensione in un quaderno e sembrano non volerne più uscire. Viaggiano da una dimensione all'altra tramutandosi di volta in volta, arricchendosi e ricercando la propria sublimazione interiore che le purifichi e le renda uniche".