Roberto Manescalchi: ""Lei varcava il portone del muro di cinta che dava nella pertinenza del convento e dopo esattamente trentasei passi varcava la porta di accesso al medesimo. Lui, fa parte dell’uomo, usciva dalla porta della sua stanza, quattro passi sul pianerottolo e sedici gradini per due rampe di scale in discesa… ugualmente trentasei! Al termine della discesa ci sbatteva contro e la poteva sfiorare elegantissimo e affascinante oltre ogni modo. I ritratti nel secondo cortile al primo e secondo livello erano eseguiti dagli allievi (così ci dice Vasari) lui passava di tanto in tanto e correggeva. Lei però sembra fosse speciale e varcò le porte del suo studio per il ritratto più bello del mondo"
Leggi Articolo »Archivi giornalieri: 1 marzo 2020
Antonio Ligabue. Un filmato autentico sui rituali del pittore pazzo
Espulso dalla Svizzera per la sua vita turbolenta, Antonio Ligabue arriva nell'agosto 1919 a Gualtieri, paese d'origine dell'uomo, Bonfiglio Laccabue, che la madre, Elisabetta Costa, aveva sposato nel 1901. L'impatto con il nuovo ambiente si rivela da subito triste e doloroso.
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