La formazione del Monte Testaccio è la diretta conseguenza dell’intensa attività mercantile che si svolgeva nel quartiere; a partire dall’età augustea si cominciarono ad accumulare i frammenti ceramici (in latino testae) dei “vuoti a perdere”, ovvero delle anfore che, svuotate del loro contenuto, venivano ridotte in frantumi e smaltite in una vera e propria discarica organizzata, divenuta nel tempo questa collina artificiale fino all’attuale altezza di 45 metri. Lo spettacolo esaltante di un panorama a 360°