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Picasso, storia disperata. La donna del mio amico. Suicidio e nascita periodo blu


A destra, Carlos,  con Picasso e un altro amico
A destra, Carlos,  con Picasso e un altro amico

Quando il perito fu chiamato per censire e stabilire il valore – ai fini delle divisioni testamentarie – dei dipinti di Picasso (1881-1973), nelle sue residenze, trovò, in una villa che l’artista aveva chiuso, un nucleo importate di opere che costituivano i lavori più amati, ai quali l’artista si sentiva sentimentalmente più vicino. Erano le opere delle quali l’artista non si sarebbe mai disfatto.

E all’esperto non sfuggì. tra quei dipinti preziosi, conservati come un nucleo intoccabile, una versione del quadro del poeta Casagemas, il foro nella tempia, adagiato nella bara, con il suo profilo ancora netto, come quello di un adolescente.

A causa del suicidio dell’amico catalano, con il quale aveva condiviso l’inizio dell’avventura parigina, Picasso, l’artista dall’anima di torero, colui che, secondo i familiari più stretti, travolgeva tutto, sentimenti e persone, entrò in una crisi profondissima.

Fu a causa dell’amicizia stretta con il giovane compagno di avventure – entrambi erano diciannovenni –  o l’ossessivo tornare sui particolari di quella fine tragica, che l’avrebbe portato in pieno “periodo blu”, nascondeva anche un senso di colpa nella vicenda? Pablo era tormentato dalla morte dalla quale era stato sfiorato? Pensava di non aver fatto abbastanza per quell’amico fragile e sensibile? O nell’esuberanza sessuale che lo caratterizzava e che ardeva, allora, potenziata dal fuoco dei vent’anni, aveva, senza averlo voluto, frantumato i tabù posti alla base dell’amicizia?

Casamages si era tolto la vita dopo aver avuto certezza dei tradimenti che aveva subito dalla ragazza di cui era follemente innamorato, la brunetta Laure Gargallo, da tutti chiamata Germaine, ballerina del Moulin Rouge? E uno degli uomini che era stato con Germaine era proprio l’implacabile Picasso?

Il dolore che Picasso riserva al dramma di Carlos, che lo porta a produrre anche una pittura allucinata, sembra immane; quanto potrebbe non essere una semplice coincidenza il fatto che Germaine, dopo la morte del poeta Casagemas sia diventata ufficialmente l’amante e la modella di colui che sarebbe divenuto il principale pittore del secolo.

Il triangolo © Emanuele Bernardelli Curuz
Il triangolo © EBC

L’amicizia tra Pablo e Carlos non era di vecchia data, ma si era rivelata molto intensa. Nei primi mesi del 1900, Casagemas, poeta e buon pittore, figlio di un diplomatico, partì con l’amico Pablo per Parigi.

Barcellona, per quanto viva, non era considerata sufficiente ai sogni dei due ragazzi. Aprirono  i loro studi in un appartamento di Montmartre e iniziarono a godere della vita notturna parigina, grazie al denaro messo generosamente a disposizione da Carlos. Ben presto, incontrarono Louise “Odette” Lenoir e la bella Laure “Germaine” Gargallo, probabilmente parenti tra loro. Picasso inizia a frequentare Odette, mentre Carlos, innamoratissimo, si mette con Germaine. O meglio hanno una liaison; lui è molto preso, per lei è un’avventura; Carlos vuole fare sul serio, forse vorrebbe persino sposare quella ballerina così volubile, ma non riesce a soddisfarla sessualmente; lei non si sente legata; è solo lui a disegnarla, a chiamarla, a inseguirla; forse è solo così.

Il rapporto tra Picasso e Odette

Picasso vive senza problemi la propria libertà. Dipinge e fa sesso. Unisce pittura e sesso nella stessa modella, Odette.
a picasso

picasso odette 2

Picasso dipinge un rapporto sessuale con Odette
Picasso dipinge un rapporto sessuale con Odette

Il travolgente amore di Carlos per Germaine

Carlos invece disegna e compone, ma in modo ossessivo, sui toni del nero. Le sue opere, che si collocano stilisticamente tra Toulouse Lautrec e Degas, con deformazioni plumbee che oscillano verso l’espressionismo. E soprattutto, in ogni lacerto di carta o in ogni tela, c’è sempre lei. Guardatela,, come lui la vede, sull’omnibus, con un mazzo di fiori; con la dolcezza della donna che ama ed è amata; forse è un istante; Casagemas blocca quell’istante amoroso e lo espande.

Carlo dipinto da Pablo Picasso
Carlo dipinto da Pablo Picasso
Germaine in un intenso ritratto dipinto da Carlo Casagemas
Germaine in un intenso ritratto dipinto da Carlo Casagemas
Germaine (Laura gargallo)
Germaine (Laura Gargallo)

Nei cupi dipinti di Casagemas
tra Tolouse Lautrec e Degas
riappare Germaine

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casagemas 1

Carlos non può dimenticarla, ma Germaine vive con leggerezza. Carlos cade nell’oscurità più temibile. Proprio per cambiare aria,  Pablo parte con l’amico per una vacanza nella propria città natale, a Malaga. Successivamente, Casamages anticipa Pablo nel rientro a Parigi. E lì avviene il dramma. In questa zona modernissima, che vediamo qui sotto.

casagemas 7

Il 17 febbraio 1901, Casagemas invita alcuni amici, tra cui Germaine, al ristorante “L’Ippodromo”, situato al numero 128 del boulevard de Clichy. Durante la cena, il catalano si alza e pronuncia un discorso in francese, poi tira fuori una pistola e la punta verso Germaine, che si protegge dietro un ospite. Lui spara. Non viene colpita.  Carlos invece punta la pistola contro la propria tempia e si uccide all’istante.

E’ soltanto al suo ritorno in Francia, che Picasso apprende la terribile notizia. E’ ossessionato dalla tragedia.  La sua pittura prende una svolta. Sul dramma torna ripetutamente: uno, due tre ritratti, forse anche del suo amico nella sua bara, “La morte di Casagemas”, con una scena trasfigurata del funerale.

Il tormento lo porta ad esprimersi con la durezza allucinata di El Greco. La lingua che egli trova a disposizione in se stesso per esprimere con autenticità quello che prova, è proprio quella del grande maestro cretese, rinnovata in una sintesi moderna. E, nel 1903, con il quadro La vita, cerca di consegnare la serenità allo spirito del proprio amico: in un primo momento aveva dipinto se stesso, accanto a Germaine, di fronte a un’anziana che reggeva un bambino; un desiderio di famiglia, di paternità; poi si era cancellato, mettendo al proprio posto Carlos. Era Carlos ad avere il diritto di pensare d’avere un figlio da Germaine.
casamages suicidio

Germaine, invece, non è affatto colpita dalla morte del suo ex amante. Lei resta vicino a Pablo, per un certo periodo e apparirà in diversi dipinti, tra cui “Le due Acrobats” (1901), “Donna seduta con uno scialle” (1902), “Au Lapin Agile” (1905) e “I tre Dancers” (1925). Qualche tempo dopo, Germaine si sposò con il pittore Ramon Pichot e aprì con lui un ristorante, “La Maison Rose”.

Una delle donne di Picasso, Francoise Gilot, racconta nella propria biografia, che un giorno fu portata da Pablo a far visita  a una vecchia signora. Picasso si girò e disse a Francoise: ” Voglio insegnarti cos’è  la vita… Guarda  questa donna. Si chiama Germaine Pichot. Lei adesso è senza denti, decrepita . Ma quando era giovane, era bella e per lei un mio amico pittore si è suicidato”