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Van Gogh, il sesso e le donne. La sua storia con la vergine innamorata di un altro (1a puntata)


 

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a nudo copertina
Introverso, estremamente tormentato,con difficoltà di rapporti con gli altri e un’acuta, dolorosa intelligenza, Vincent Van Gogh (1853-1890), nell’adolescenza e nella prima giovinezza ha un aspetto attraente. Gli occhi chiari, il viso elegante, anche se spesso caratterizzato da quello sguardo fisso, da quell’orientare la messa a fuoco in un punto che sembra stare al di là dell’orizzonte. La sua precocità e acutezza, a scuola diventano disvalori. E lui, primogenito molto amato e seguito dai genitori, si trova all’improvviso al centro dell’ostilità scolastica.

Per questo, il suo profitto non è dei migliori e lui si trova a studiare da solo argomenti più profondi, ma a non prestare molta attenzione alle lezioni. Questa difficoltà induce lo zio antiquario, Vincent, detto Cent, a consigliare ai familiari un futuro diverso per il ragazzo. Il mercato dell’arte può rivelarsi redditizio. Gli acquisti di beni d’arte aumentano, quanto l’offerta di opere da parte dei pittori. Così zio Cent, nel 1869, pensa generosamente di raccomandare il nipote alla casa Goupil, alla quale aveva venduto il proprio negozio all’Aja. Vincent ha sedici anni e prende il lavoro come una liberazione dagli obblighi scolastici e un’avventura che può assecondare i propri interessi intellettuali. Infatti studia libri d’arte, visita mostre e musei. E’ lontano dalla famiglia, ma frequentemente incontra l’amatissimo fratello Theo e avvia una corrispondenza stretta, che proseguirà fino alla morte. Dopo qualche anno, nel 1873, viene trasferito alla filiale delle gallerie Goupil, a Bruxelles e, nel maggio dello stesso anno, a Londra. Qui vivrà una vicenda d’amore che produrrà effetti devastanti. Dopo aver preso alloggio in un’abitazione con numerosi inquilini, il commesso-gallerista decide di trovare un posto più bello e tranquillo. Trova stanza da un immigrata francese, la signora Loyer. La casa della signora Loyer è ariosa, ordinata, elegante. E, nella stessa casa vive Eugenie, la figlia della signora Loyer, che ha vent’anni e che vediamo qui sotto in un’immagine scattata diverso tempo dopo, quando il suo volto aveva perso la dolcezza della prima gioventù.
a eugenie loyer giusta

Vincent a 19 anni
Vincent a 19 anni

Vincent è incantato da Eugenie; bionda, con gli occhi chiari, i capelli pettinati a boccoli, la figura flessuosa, una grande eleganza nel portamento. Nella casa delle Loyer, edificio al quale Van Gogh dedica il disegno, qui sotto
a eugenie casa
tutto sembra degno di meraviglia. Il futuro artista osserva anche lo splendido rapporto, di dolcezza, confidenza, amicizia e condivisione, che esiste tra la madre e la figlia. Adora quelle due donne, mentre cicalecciano, mentre si scambiano affetto e cortesia. Eugenie dà confidenza al giovane amico. Totalmente incantato, Vincent decide persino di non tornare dai proprio genitori, per festeggiare il Natale, ma di condividere la grande festa con Eugenie e la madre. Non possiamo conoscere cosa avvenne in quei giorni, ma Vincent dovette sentirsi profondamente legato, nell’incanto natalizio, a quella ragazza. Successe qualcosa, tra loro? Vincent non ne parlò con nessuno, nemmeno con Theo. Ma nei mesi successivi lui si dichiarò o pretese che Eugenie ufficializzasse il loro legame segreto. Lei gli rispose che era già fidanzata con un precedente inquilino. Vincent si fece insistente e molesto perchè, con tutta probabilità, qualcosa tra i due c’era stato. E fu così insistente che la madre di lei, per tutelare l’onore della figlia, lo caccia dalla stanza. Per Vincent è un trauma insormontabile. E’ innamorato di Eugenie.
a nudo copertina
Caduto in una crisi depressiva, chiede e ottiene di essere trasferito a L’Aia.Da questo momento inizia a trascurare il lavoro. Poi pensa di tornare a Londra. Evidentemente l’immagine di Eugenie lo tormenta. A Londra, nel luglio 1874, viene ospitato dalla sorella Anna. Forse cerca di vedere Eugenie.
La sorella Anna
La sorella Anna

E’ tormentato, cerca requie nella religione. Nel maggio del 1875 viene trasferito alla Goupil di Parigi, ma il rendimento è disastroso. Tutto precipita dopo il Natale del 1875, quando senza preavviso, ai datori di lavoro, decide di andare a trascorrere il Natale a casa, con i genitori. Ha bisogno d’amore. Un bisogno d’amore che non lo abbandonerà mai. L’anno successivo perde il lavoro. E per lui inizia il periodo di scardinamento. Torna a Londra ancora. nell’aprile del 1876 e raggiunge il sobborgo di Ramsgatedove dove lavora come supplente nella scuola del signor Stokes, ricevendo in cambio soltanto vitto e alloggio. Successivamente prosegue l’insegnamento a Isleworth, dove la scuola si è trasferita: qui collabora anche con un pastore metodista che gestisce un’altra piccola scuola. E in ottobre pronuncia il suo primo sermone.
Tornato in famiglia per Natale, viene dissuaso dai genitori, spaventati dalle sue condizioni psicofisiche, dal ripartire per l’Inghilterra. (CONTINUA)