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Adele Lo Feudo, psicomachia al femminile. Interrogarsi pittoricamente su sé



di Riccardo Proietti
Adele Lo Feudo, in arte ALF, nasce a Cosenza nel 1967 ma Perugia è la città dove si completa la sua formazione artistica. Incuriosito dalle sue opere, incuriosita lei dai miei articoli sull’arte, ci troviamo a parlare del valore catartico e salvifico dell’Arte e da ciò nasce una chiacchierata trasformata in intervista.
La sua prima mostra personale è Ali per volare del 2010 a cui seguono Fucsia nel 2011, Motus Terrae nel 2014 e molte altre. Riesce ad organizzare eventi come Un petalo rosa … per non dimenticare, coinvolgendo 65 artiste in un programma antiviolenza sulle donne, con donazione ad una fondazione delle opere esposte a Perugia e Cosenza.

“Nel 2015 ho realizzato un progetto dal titolo Messi a nudo che sfocio’ in una personale. Ho chiesto a vari artisti e non di assumere con una parte del proprio corpo ( esattamente dal naso all’ombelico, avvalendosi anche dell’ uso di mani e braccia) una posizione che rappresentasse il personale concetto di Arte. Ne è venuta fuori una indagine introspettiva degli stessi modelli dove ognuno di questi rappresentava un aspetto del mio stesso carattere, non a caso il progetto iniziava e finiva con Adele dipinta due volte come due forze contrapposte che cercano un perenne equilibrio”.
L’arte nel sociale
L’artista silana affronta i fondamentali temi del suo tempo, alternando tematiche sociali – soprattutto violenza sulle donne – a profonde riflessioni sull’eterno conflitto tra vita e morte, eros e thanatos, ispirate all’ideale di una comunione di vita e lavoro e invariabilmente dedicate al suo pubblico, con il quale vuole condividere la sua arte.
“Ho sempre pensato che un quadro non fosse solo fatto di estetica, bella presenza, ma anche e soprattutto di contenuti. Il contenuto è fondamentale per me. Ogni opera deve includere un messaggio con risvolti sociali da trasmettere, avere poesia ed emozionare. Chi vuole raggiungere traguardi deve inevitabilmente soffrire e questo aspetto della vita è molto presente in tante mie opere che parlano spesso di fragilità, sofferenza, soprusi, ma anche di sogni e speranze”.

Cosenza è la città natale di Adele, legatissima alle sue origini. Partendo dalle foto di Gianni Termine, calabrese anche lui, la pittrice ha realizzato maccaturi unici e originali, dipinti su seta grezza acquistata dalla cooperativa Nido di Seta in San Floro (Cz). Il progetto ha coinvolto 107 artisti con la donazione di ben 135 opere.
L’artista ha sapientemente chiuso in un telaio rotondo la seta, all’interno del quale ha dipinto gli scorci fotografati da Termine. All’interno c’è l’anima di un’artista, orgogliosa delle sue radici: sette opere dedicate a Cosenza, sette alla Calabria.

Nel tempo, la mia produzione artistica si è sviluppata ed è divenuta piu profonda e complessa.. Le contraddizioni o meglio i contrasti sono presenti in ogni persona ed io non potevo non tenerne conto nella pittura.Continuo cosi ad esplorarmi convinta che sara’ un successo fino a che riusciro’ ad essere sempre e solo Adele. L’ Arte è nutrimento e cura per l’ anima..
Materiali, tecniche e performances
Quando incontro un’artista, la domanda prima o poi sorge spontanea; quali sono le tecniche e i metodi usati per la stesura delle tue opere? Adele non sfugge alla domanda di prassi…
“Solitamente io dipingo con i colori acrilici che ho adottato da quando ho avuto una reazione allergica ai colori a olio. Ma questo non è un criterio fisso ..in quanto spesso la scelta di usare un determinato colore , materiale o anche supporto varia a seconda del progetto che voglio realizzare. Tutto varia a seconda dello scopo che voglio raggiungere. Ho usato di tutto : garze, piume,chiodi,corde di chitarra, cerotti , tessuti piu’ o meno pregiati”.
Ma se le sue opere sono senz’altro originali le sue performances hanno un retrogusto surrealista e concettuale…
“Le mie performances sono nate apparentemente per caso: nel 2013 venni coinvolta in un progetto dal titolo UbiCazioni e chi organizzava mi scelse perche’ colpita da come avevo allestito una mia insolita mostra a Cetona (Riflessioni).Giá nel 2010 a New York avevo avuto la fortuna di assistere alla performance di Marina Abramovic dal titolo L’ Artista è presente
Io mi ispiro alla mia vita.Ognuno di noi ha dentro di se un meraviglioso e originale scrigno, fatto di ricordi e altro a cui attingere. Nelle mie opere e nelle performance il concettuale è presente. Adoro unire elementi diversi come : pittura, poesia, fotografia, musica.. Adopero tutto quanto trovo sia utile a dare valore e forza a ciò che il mio cuore e la mia mente sentono di dire”.