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Amaro Guelfo e Brescia capitale della cultura. 12 artisti disegnano 12 etichette ognuno. Una galleria di bottiglie griffate


 

di Alice Tomasoni
Esistono storie che vanno raccontante. Farlo, può dare agli altri la possibilità di viverle, o meglio ancora assaporarle.
Siamo passati per i vicoli di Brescia e ci siamo imbattuti in un luogo dove sapori, tradizioni, arte, cimeli e passione si fondono e vengono racchiusi in una bottiglia definita iconica quanto iconico il progetto che rappresenta.
Questa bottiglia dai colori scuri ma vivi , tenui ma forti cattura l’attenzione. Non puoi non notarla, il logo rapisce e non puoi non percepire che dentro di sé contiene una storia.
Questo posto magico si chiama Casa Guelfo e all’interno racchiude il viaggio dei fratelli Ronconi e della loro creazione dedicata al nonno: Amaro Guelfo.


Ognuno di noi si porta un bagaglio di ricordi familiari dentro di sé. Ricordi che sono fatti anche di odori. C’è chi un forte ricordo ha potuto riviverlo grazie a questa bottiglia. Questo è il loro caso.
Guelfo è il nonno dei fratelli Ronconi, cresciuti nel condomino diventato poi ad uso abitativo ma che negli anni ’60 era l’attività di distribuzione di bevande del nonno.
Loro stessi raccontano che “Nonno Guelfo era un amante delle piante e dei fiori, si dilettava a sperimentare ricette con le erbe che coltivava per creare infusi e liquori di propria mano. Quando andavi a trovarlo, lui era nell’orto, se il sole aveva ancora l’energia per illuminare il giorno, oppure in poltrona, stanco, calata la sera, a sorseggiare soddisfatto una sua creazione”.


L’avventura è iniziata nel 2016 e tutt’oggi prosegue. La firma del nonno riportata sulle etichette dell’amaro è ormai nota ai bresciani e non solo, ma i progetti sono tanti e gli obiettivi da raggiungere non sono finiti anche se molti premi e riconoscimenti già sono stati conquistati.


Amaro Guelfo è un amaro ottenuto con oltre 20 erbe, miscelate con Brandy italiano invecchiato 3 anni. Nel sito del prodotto si legge “Un raffinato accordo di arancia dolce e amara, menta piperita, liquirizia e genziana, da gustare freddo o on the rocks, oppure miscelato in un cocktail”.
Brescia quest’anno è sotto i riflettori, insieme e Bergamo è Capitale della Cultura. Amaro Guelfo crea in onore di questo avvenimento 12 etichette create da 12 artisti locali affermati.
12×12. Questo il nome del progetto, una vera e propria “art collection” in cui ciascuna delle dodici bottiglie firmate da ogni artista verrà proposta nell’arco dell’anno. 144 opere in totale, un’edizione limitata dell’Amaro Guelfo che rende omaggio all’arte e alla sua città.

Questo è quello che ci piace, quello che colpisce. Questa fusione multidisciplinare tra storia, cultura ,sapori e tradizioni.


Un bel ricordo è come un profumo. Lascia in noi una piacevole scia.
Se vi capita, passate da Casa Guelfo e imbattetevi in quella scia.
Assaporatela.
Il rischio, infinitamente piacevole, che vi possa capitare e’ che nel rivivere il ricordo altrui vi venga voglia di sorridere nel ripensare ad una parte di voi del passato.
E se succede portatevi con voi un Amaro Guelfo da sorseggiare e aspettate di sorridere di nuovo.
Ci si vede a Casa (del nonno) Guelfo.
Un autore francese, Ferdinad Reiber, scrisse: L’acqua è la prosa dei liquidi, il brandy ne è poesia.