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Anamorfosi – Nel convento le ricerche maggiori dedicate alle deformazioni visive




Il convento dei Minimi di Parigi, fondato nel 1608, era un importante nodo di studi scientifici, all’interno dei quali l’anamorfosi costituiva un notevole centro di interesse. L’indagine costante nel mondo della fisica – alimentata dalla contiguità dei religiosi al pensiero di Cartesio – aveva avuto, in quel luogo, anche comprensibili sbocchi decorativi. Sopra l’altar maggiore della chiesa del monastero “si vedeva un corpo di Cristo in equilibrio precario”. Nell’edificio erano anche rappresentati, secondo i principi ottici dell’anamorfosi, un “San Giovanni Evangelista che scrive l’Apocalisse” e “San Francesco di Paola”, fondatore, appunto, dell’Ordine dei Minimi. La prima opera fu dipinta da Niceron – autore del trattato “Thaumaturgus opticus” – prima a Roma, poi a Parigi. “La seconda è opera – scrive Baltrusaitis – del padre Emmanuel Maignan, ed è rimasta intatta nel convento romano in cui faceva da pendant all’anamorfosi del confratello parigino, scomparsa in seguito ai danni causati all’edificio dai soldati francesi che occuparono l’edificio nel 1798”.

EMMANUEL MAIGNAN
Emmanuel Maignan, “San Francesco di Paola”, affresco anamorfico, 1642

Per realizzare questo dipinto (del quale vediamo qui l’immagine in scorcio, che offre la visione di San Francesco di Paola) il monaco-artista mise a punto una complessa macchina, “simile a una forca per impiccagioni”, dalla quale si dipartivano fili utilizzati per simulare i raggi visivi. Naturalmente quando l’affresco viene osservato da una posizione frontale, la figura del santo non appare. Frontalmente è invece visibile un paesaggio dalle linee dilatate nel quale appaiono il mare, paesi costieri e imponenti contrafforti.


Che cos’è un’anamorfosi? Scoprilo cliccando QUI
Jurgis Baltrusaitis,
“Anamorfosi o Thaumaturgus opticus”,
edizione riveduta ed ampliata,
285 pagine, Adelphi