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Magia e occultismo nell'arte. Streghe, notte, spettri, spiriti-guida tra Ottocento e avanguardie storiche


Luis Ricardo Faléro, La Sorcière, 1882, collezione privata

Louis Chalon, Circe, collezione privata

Marcel Lenoir, Invocation à la Madonne d’onyx vert, Chateau de Montricoux Musée Marcel Lenoir

I galli della luce, che rappresentano l’avvento di Dio, sono strozzati dal mostro notturno, che vive soltanto nelle tenebre. Marcel Lenoir, Le Monstre, 1897, Chateau de Montricoux Musée Marcel Lenoir

Paul Sérusier, L’Incantation, 1891-92 , Quimper, Musée des Beaux-Arts

Sascha Schneider, Astarte, 1901 1904, collezione privata.

Il movimento simbolista trovò nell’occultismo fin de siècle un terreno poetico attraverso cui dispiegare un enorme bagaglio di figurazioni, miti, emblemi e filosofie eterodosse. Grazie a questo connubio tra occultismo e simbolismo l’artista era in grado di perdersi tra creature fantastiche, bellezze perverse e altrettante oscure demonolatrie. I maggiori centri in cui fu rilevante l’influenza della cultura esoterica sulle arti figurative si situarono tra la Francia ed il Belgio dove la corrente simbolista si intrecciò spesso con la letteratura. La vague esoterica fu talmente popolare tra gli artisti che il volume di Alfred Schuré I grandi iniziati, divenne in breve un best seller mondiale e fonte di ispirazione per pittori e scultori così come pochi decenni prima lo era stato uno dei principali romanzi della decadenza Là-bas di Joris-Karl Huysmans.
Con l’avvento del modernismo e nel corso dei primi decenni del novecento l’esoterismo occidentale acquisì invece il titolo di “controcultura” che le restituì un ruolo comprimario nello sviluppo dell’avanguardia artistica europea cooptando al suo interno, grazie al suo innegabile fascino, alcune delle menti più affascinanti della società contemporanea.
Il clima spirituale dell’Europa fin de siècle favorì anche l’interesse per le religioni orientali, in primis il Buddismo, che creò una sorta di moda alternativa coinvolgendo viaggiatori, scrittori e giornalisti. Le dottrine teosofiche di Elena Petrovna Blavatsky e, più tardi, le teorie antroposofiche di Rudolf Steiner si diffusero rapidamente anche in Italia complice la forte presenza della comunità inglese a Firenze e tedesca a Roma.
Interessante il percorso indicato dalla mostra e dal catalogo “Arte e Magia. Il fascino dell’esoterismo in Europa” (promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, a Palazzo Roverella sino al 27 gennaio, a cura di Francesco Parisi), indagine curata da Francesco Parisi
sui rapporti tra le correnti esoteriche in voga tra il 1860 e gli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale, in particolare tra il pensiero magico-irrazionalista e la sua influenza sulle arti figurative europee.
Suddivisa per suggestive sezioni tematiche, la mostra ha dispiegato una vasta costellazione di espressioni artistiche che evidenzieranno quanto il pensiero esoterico abbia influenzato sia gli sviluppi del Simbolismo europeo sia, in molti casi, la nascita stessa delle avanguardie storiche.
il ricchissimo percorso espositivo ha trovato inizio nel segno di Arpocrate, il gesto della mano o del dito posto davanti alla bocca, a simboleggiare l’invito a mantenere il cosiddetto “segreto iniziatico”, illustrato da opere di Louis Welden Hawkins, Boleslas Biegas, Pierre Fix-Masseau, Fernand Khnopff, Odilon Redon, Jean Delville, Giorgio Kienerk, Leonardo Bistolfi. L’indagine si estende all’architettura esoterica, con i suoi templi ed i suoi altari, spesso espressa ricorrendo ad allusioni simboliche e messaggi iniziatiche
Psyche, Cosmo, Aura sono spesso indicate, in quel periodo, in collegamento con le apparizioni spiritiche, la telepatia, la materializzazione di energie psichiche, o l’esistenza di mondi non visibili e le cosiddette Aure. Temi illustrati, tra gli altri, da opere di Piet Mondrian, Romolo Romani, Arnaldo Ginna, Jozef Peeters, Franz Marc.
Superate le visioni e i temi simbolisti con l’avvento delle nuove ricerche sulla forma, gli artisti avevano conquistato una libertà interiore attraverso la riscoperta di misteriose forme ancestrali ed avevano iniziato ad utilizzare forme archetipiche dell’inconscio collettivo e di temi come quello ascensionalistico (monti, torri, triangoli), cosmico (cerchi, sfere, prospettive) o di pura speculazione mistica. Come testimoniano le opere di Johannes Itten, Hilma af Klint, Giacomo Balla, Wassily Kandinsky, Marcel Duchamp, Julius Evola.
Diavoli streghe e maghi, e con loro Lucifero, angelo decaduto, androgino. Li ritroviamo in romanzi e in dipinti di George Frederic Watts, Albert Welty, Luis Ricardo Falero, Armand Rassenfosse, Alberto Martini, Rudolf Jettmar, Fritz Roeber, Alfred Kubin, Georges Frampton, Austin Osman Spare
La vague spiritistica portò alla scoperta di nuovi linguaggi artistici come il disegno automatico – con cui l’illustratore inglese Austin Osman Spare raggiunse uno dei vertici della sua produzione artistica – e la fotografia futurista con Anton Giulio Bragaglia. In mostra, opere di Albert Von Keller, Edvard Munch, Gabriel von Max, Anton Giulio Bragaglia, Josef Váchal, Hans Baluschek, etc..
Il focus si sposta quindi su La notte e i suoi invitati, demoni e animali, vampiri, pipistrelli ma anche conigli, abituali compagni, questi ultimi, delle streghe. Tra gli artisti: Eugene Grasset, Sidney Sime, Panuska Jaroslav, Raoul Dal Molin Ferenzona, Auguste Rodin, etc..
Nella seconda metà dell’Ottocento in Europa esplode la fascinazione, destinata a durare a lungo, dell’India e dell’Oriente. In Ex Oriente Lux le opere di Leon Frederic, Sascha Schneider, Karl Wilhelm Dieffenbach, Raoul du Gardier, Fernand Khnopff, Jean Delville, Odilon Redon.
Dall’India a Monte Verità e alla “Cooperativa individualistica vegetabiliana” (1901-1920) che attrasse artisti, intellettuali, rifugiati politici, anarchici, comunisti, teosofi, massoni, rosacrociani. Un eterogeneo movimento che praticava una sorta di rifiuto del mondo e che è ricordato con opere di Fidus, Alexej von Jawlensky, Walter Helbig, Anna Iduna Zehnder, Marianne Werefkin, Arthur Sega.
Sâr Mérodack e il Salon de la Rose+Croix cistituiscono l’importante nucleo del Rinascimento Occultista chi si sviluppò principalmente a Parigi e che riunì una galassia di scrittori, giornalisti, maghi ed artisti. Tra loro Joséphin Péladan, fondatore del Salon de la Rose+Croix. Tra coloro che avvertirono la potenza del messaggio, Carlos Schwabe, Alexandre Séon, Alphonse Osbert, Fernand Khnopff, Jean Delville, Jan Toorop, Gaetano Previati, Emile Fabry. Il segno magico si sviluppò anche nella grafica e nell’illustrazione libraria, nella quale si posero in luce Manuel Orazi, Eugene Grasset, Romolo Quaglino, Alberto Martini, Ludwig Fahrenkrog, Romolo Romani, Raoul dal Molin Ferenzona, Henry De Groux, Marcel Roux, Richard Teschner, Carl Schmidt-Helmbrechts, James Ensor.
Informazioni e prenotazioni: www.palazzoroverella.com
Rovigo, Palazzo Roverella
ARTE E MAGIA. Esoterismi nella pittura europea dal Simbolismo alle Avanguardie Storiche
29 Settembre 2018 – 27 Gennaio 2019
Mostra a cura di Francesco Parisi
Relazioni con i media:
dott.ssa Alessandra Veronese – Responsabile
dott.ssa Rebecca Olivotto
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Telefono: 049 8234800
Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net; gestione2@studioesseci.net, referente Simone Raddi