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Battaglia tra Cina e Usa, attorno a un Bacon da 84 milioni. La politica entra nelle sale d'asta. Il vincitore



Pechino contro New York per un trittico di Bacon. E la battaglia all’asta, a suon di rialzi, assume anche una connotazione profondamente politica, legata all’atteggiamento economicamente e culturalmente espansionista e mondialista della Cina, che sottrae progressivamente posizioni all’Occidente. Quindi la gara d’asta giocata nelle scorse ore per Bacon è stata, sì, un contesa tra collezionisti, ma anche qualcosa di più: il contrasto tra due mondi. Appropriarsi dei grandi della storia dell’arte occidentale, per i cinesi, non è soltanto una forma di investimento, ma una sorta di programmatica raccolta di trofei di guerra. Anche gli arabi, spesso, giocano queste partite.
La battaglia è stata combattuta al telefono, nella sede newyorkese di Sotheby’s. Sul cavalletto, il trittico, dipinto nel 1981, dedicato all’Orestea di Eschilo. Dieci minuti di gara, poi l’assegnazione per 84,6 milioni di dollari, al collezionista newyorkese. Bacon resterà in Occidente.