Press "Enter" to skip to content

Campi Flegrei. Cos’è questo misterioso edificio romano? Chiesto l’intervento degli astrofili


Il Gruppo archeologico dei Campi flegrei, che da anni si occupa della valorizzazione con visite guidate della necropoli di età romana di Quarto nota come fescina, incuriositi dalla particolare forma architettonica, unica nel suo genere della cuspide piramidale, ha coinvolto l’Unione Astrofili Napoletani affinché si possa studiare il monumento dal punto di vista archeo-astronomico, ottenendo l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e il patrocinio morale del Comune di Quarto.

Le indagini saranno eseguite dalla sezione di Astronomia culturale dell’Unione Astrofili Napoletani, che vanta, talaltro, l’attribuzione al culto di Diana dei resti di un edificio sacro della terrazza inferiore dell’acropoli di Cuma e l’individuazione di un calendario lunare in prossimità dell’antro della Sibilla. La ricerca che sarà coordinata da Franco Ruggieri e svolta dall’ing. Luigi Candurro, dall’ing. Antonio Coppola e dal prof. Ciro De Vito, sotto la sorveglianza archeologica della dott.ssa Raffaella Iovine, avrà l’obiettivo di verificare se alcune strutture archeologiche abbiano un orientamento compatibile con periodici fenomeni di carattere astronomico.

“Di età repubblicana questo mausoleo a cuspide è realizzato in opera reticolata ed è considerato unico nel suo genere in tutta la Campania. – scrive il sito Campi Flegrei – La pianta è di forma quadrata , esternamente cilindrico con cinque nicchie. I piani dell’edificio sono due e quello inferiore è stato portato alla luce di recente”.
“Infatti, la necropoli di via Brindisi di cui la fescina rappresenta l’edificio più importante, è stata portata solo in parte alla luce negli anni settanta e ottanta, prima di allora era visibile solo il livello superiore del mausoleo a cuspide. Delimitata da una bassa recinzione realizzata in “opus reticulatum”, ne fanno parte tre mausolei funerari, un triclinio all’aperto in muratura con mensa centrale, utilizzato dai parenti dei defunti per consumare i pasti rituali, alcuni ambienti di servizio e due recinzioni più piccole. Questi spazi recintati noti con il nome di “ustrinae” erano destinati soprattutto alla cremazione dei defunti, infatti all’interno di essi sono stati trovati resti e testimonianze della loro precipua funzione”.