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Caravaggio, nuovo autoritratto e uomo-nuvola emergono dal Martirio di San Matteo


Prelievo con puntinatura dei margini. Caravaggio, Martirio di San Matteo, 1599-1600, olio su tela, 323×343 cm, San Luigi dei Francesi, Roma

1) Caravaggio costruiva i dipinti, basandosi su un assetto geometrico e su un avanzatissimo sistema ottico di figure ambigue, in grado di creare continui sommovimenti nella percezione. Un sistema che egli – evidentemente – sviluppa nella Milano arcimboldesca degli anni della formazione e che si pone al di là dell’ottica in sé e del piano tecnico. L’approccio di Caravaggio è filosofico. Ed è strettamente collegato alle dottrine ermetiche. Ciò che percepiamo è parte di una verità più ampia. Ciò che percepiamo può essere, al contempo, vero e illusorio. L’ombra illumina la luce. La luce adombra l’ombra.

2) Bernardelli Curuz e la sua équipe – dopo il lavoro sulle figure ambigue e reversibili nella Vocazione di San Matteo, del quale troviamo sintesi in fondo a questa pagina – evidenziano altri elementi relativi alla costruzione per figure ambigue nel Martirio di San Matteo, opera dello stesso autore. In particolare pongono in luce la costruzione della nuvola, in quel dipinto, secondo i canoni antropomorfi che già Correggio aveva utilizzato per opere quali Giove ed Io. (qui sotto), ricche di figure ambigue sia in sfumato che a livello di grandi ingombri compositivi.

Correggio, Giove e Io, 1532-1533 circa, olio su tela, 163,5×74 cm) Kunsthistorisches Museum di Vienna ‎
Correggio, Giove e Io, 1532-1533 circa, olio su tela, 163,5×74 cm) Kunsthistorisches Museum di Vienna ‎

3) Sottolineano, isolandola con puntinatura, la presenza di un’importante figura ambigua nell’ala dell’angelo del Martirio di san Matteo del Caravaggio – probabilmente un secondo autoritratto, che incombe sulla composizione.

4) Evidenziano un sistema ottico basato sull’impaginazione in figure più ampie che contengono figure minori, le quali contengono materiali iconici più piccoli studiate per la percezione a distanza, che perdono consistenza avvicinandosi al dipinto. Sottolineano la previsione ottica, da parte del Caravaggio, delle diverse distanze assunte dallo spettatore e dei diversi punti di vista.

https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/caravaggio-figure-nascoste-e-composite-nella-vocazione-di-matteo-inedito-bernardelli-curuz/