Bloccato dai tempi dell'eruzione del Vesuvio del Vesuvio - 79 d.C. - lo stanzino di servizio con brandine e oggetti da lavoro che permette di ricostruire la vita degli schiavi nella grande villa di campagna. Il ritrovamento nei pressi del punto in cui è stato portato alla luce il grande carro cerimoniale da parata
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Si ipotizza che la mutilazione delle statue, avvenuta in un'epoca imprecisabile - seppur temporalmente distante da noi -, sia stata frutto di un possibile atto volontario di rimozione. La decapitazione ha colpito anche la statua di Igea, il cui corpo, scolpito nella pietra calcarea, è stato trovato nelle settimane scorse
Trovati nel contenitore anche i resti di materiale organico, forse piccole stole che il celebrante utilizzava per i riti. Finita la celebrazione ripose poi gli oggetti liturgici nel contenitore e li seppellì per sicurezza. Nei pressi anche le offerte dei fedeli, che donavano oggetti di bronzo
Un'équipe di studiosi francesi nel cuore delle grotte e degli antri del Parco della Maiella applica, per la prima volta in Italia, una tecnologia diagnostica avanzata per comprendere sempre più approfonditamente la paleo-pittura
Stavamo facendo una pausa di decompressione, durante le immersioni - dice l'archeologa - quando, guardando nell'acqua ho visto qualcosa di strano, a 5 o 6 metri di profondità. Un muro e l'accesso di una grotta....".
Costruita come una villa, con un edificio che conteneva diversi cortili interni, l'ultima dimora del responsabile del Tesoro di quell'epoca esibiva realmente il cupolino piramidale di pietra. La narrazione della sua vita attraverso incisioni. I dipinti parietali
I reperti consistono in due sculture che rappresentano un uomo e una donna. Dalla stessa area è emersa la testa scolpita di un bambino. Un mausoleo romano? In quel punto venne poi costruita una chiesa medievale che andò in rovina
Le nuove scansioni GPR hanno rivelato le fondamenta di due edifici finora sconosciuti e "inaspettatamente massicci". L'edificio più grande misurava fino a 6 metri di larghezza, 32 metri di lunghezza ed era alto 2 piani. Era questo il motore economico della ricchissima comunità monastica
"L’anfora è alta 25 centimetri – ha detto l'archeologa Elena Sorge – Senza ombra di dubbio, risale all’ultimo periodo di vita dell’anfiteatro, ossia prima del suo totale abbandono". La tomografia al piccolo, panciuto paziente è stata svolta in un clima gioiosamente toscano, che ha coinvolto emotivamente un po' tutti.