Press "Enter" to skip to content

Posts published in “Art food”

Baci, storia di un capolavoro anni Venti. Da un Hayez-pop ai messaggi subliminali

Non c'è immagine più sognante e trasognata, più intensa, più legata a un'attività onirica che porta l'amore a diventare denso e peccaminoso, di quella posta sulla scatola originale dei Baci Perugina. Un capolavoro di sentimento e di erotismo, sia a livello di confezione che nella forma proibita del cioccolatino. Per questo i Baci sono un capolavoro assoluto nell'ambito di un'arte inconsapevolmente pop, pre-pop. L'immagine che Federico Seneca (Fano, 1891 – Casnate, 1976), pittore, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti, offrì al pubblico nacque dall'estrapolazione e dalla rielaborazione de Il bacio di Hayez, che venne ridipinto senza pareti, contro un cielo serale, placido, dominato da una pace effusa e da un silenzio profondo

Gualtiero Marchesi, dall’humus alla Luna. Meteoriti e “pietre” primordiali nel piatto

Credo nell’utilità della bellezza. E credo nel colore, ma non in un colore che - se abbandonato a se stesso, a sogguardarsi come un Narciso impalpabile - finisce per svaporare in atomi lievi; credo nel colore vivificato dal connubio con la materia, con la robusta, allappante consistenza delle cose.

La birra arriva nei musei d'arte. Storia di una bevanda nei dipinti, nei poster e negli oggetti. Video

Al di là dei manifesti pubblicitari - numerosi e belli, nell'Ottocento e nel Novecento - ci fu un altro modo in cui la birra incise sulla forma? Sì, accanto a splendidi boccali di derivazione tedesca e austriaca, tanti dipinti del Nord - tra Seicento e Ottocento - inseriscono la gustosa bevanda nelle nature morte. Nelle vanitates, i boccali sono spesso rovesciati poichè è la fine dei sensi e del piacere che sovrasta ogni destino individuale. Un interessante percorso - come vedremo nel filmato - è stato sviluppato, in tal senso, dal Musée de la Chartreuse, un ex monastero certosino a Douai, in Francia (20 marzo-15 settembre).

Il Figliol prodigo nell’arte – Piaceri sulla tela per assecondare i cinque sensi. I quadri

La vita dissoluta del figliol prodigo, nella pittura tra Cinquecento e Seicento,  è un immaginoso prologo di peccati rispetto all’episodio evangelico nel quale viene rappresentata la grazia effusa del perdono paterno. L’episodio, che è  ben noto, ha per protagonisti un anziano e i due figli: uno virtuoso, che contribuisce alla conservazione e alla crescita della proprietà familiare, l’altro dissipatore - prodigo, appunto - che, lontano da casa, sperpera il denaro fino a cadere in rovina. Quando quest’ultimo, senza più risorse, è costretto a tornare al villaggio natio, è accolto dal padre con immensa felicità, che suscita stupore e dolore nel figlio morigerato.

Una cena informale per sole donne? Trasforma il tovagliolo di carta in un allegro vestitino. Ecco come

In ogni donna , nel fondo del cuore, è rimasta una Barbie da vestire e da imitare. Quindi può essere molto carino, quando una di voi prepara le ormai diffuse cene per sole amiche, piegare i tovagliolini di carta, così che vengano a costituire un perfetto vestitino classico. Si tratta di trovare, in eleganza sportiva, il nucleo profondo che ci unisce. E' per questo motivo che l'arte contemporanea recupera sempre più elementi infantili da rielaborare nei propri piani espressivi

Salvador Dalì – Ossessione del cibo, ricette afrodisiache, compulsioni gastro-erotiche

"La mia pittura è gastronomica, spermatica, esistenziale". Nulla di più chiaro, e conciso, con cui descrivere le proprie pulsioni, anche creative, poteva essere detto. Basti pensare a quanto accadde ai suoi quadri: uova fritte al tegamino - senza tegamino - penzolanti da cucchiai surrealisti; pani sodomiti, rivoluzionari o sentimentali; costolette d'agnello che ammiccano dalla spalla nuda di Gala o che "firmano" l'autoritratto dell'artista: telefoni a forma di astice o coperti da sardine fritte; orologi molli, sensuali, pronti a segnare una "Memoria persistente" come il gusto intenso del Camembert leggermente sciolto al caldo estivo
a dalì libro 2

I tre colori della semplicità. La composizione di Gualtiero Marchesi

Le penne bianche, gli asparagi verdi e il tartufo nero: tre elementi semplicemente saltati in una noce di burro, lasciando loro la possibilità di esprimere il proprio valore intrinseco. Pur restando separati, gli elementi stanno benissimo insieme, dimostrando come la libertà non presupponga solitudine né isolamento. La semplicità concilia autonomia e compagnia, palesandosi per quel che è.

Michael Breach – Come dipingere ritratti sulla schiuma del cappuccino. Il video

Per realizzare le sue opere, che durano qualche minuto, ma vengono eternate dalla fotografia, il giovane barista prepara un bell'espresso scuro, che poi copre con una candida coltre di schiuma di latte. Un semplice bastoncino appuntito gli permette di raccogliere, dalla tazza stessa, il nero del caffè per trasferirlo accuratamente sulla superficie del latte.