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Posts published in “arte curiosità”

Amore, arte e tradimento. Chi era Olga, la danzatrice che restò per sempre la signora Picasso

Lui e Olga, nonostante Picasso si fosse fisicamente staccato da lei, restarono sposati. Fu lei ad essere Madame Picasso, fino alla morte, avvenuta nel 1955. Ma chi era questa bella signora dall'espressione malinconica? Figlia di un colonnello, Olga Khokhlova era nata nel 1891 a Nizhyn, una città ucraina dell'Impero russo. Nel 1912 entrò nella compagnia prestigiosa e innovativa dei Balletti Russi guidata da Serge Diaghilev. Nella primavera del 1917 incontrò Pablo Picasso, mentre l'artista stava preparando, su invito di Jean Cocteau, scene e costumi per il balletto Parade. La ragazza lasciò poi il gruppo, per viaggiare in Sudamerica e, successivamente, per convivere con Picasso a Barcellona

Francesco Casanova, pittore: vita, immagini e quotazioni del fratello del seduttore. Artista di battaglie

Francesco era nato nel 1727, due anni dopo Giacomo. Era venuto alla luce a Londra, dove sua madre, la veneziana, Zanetta Farussi aveva debuttato come attrice, donna che Carlo Goldoni nelle sue Memorie avrebbe successivamente indicato come: "....una vedova bellissima e assai valente". La nascita in terra londinese e la leggerezza di costumi del Settecento, avevano permesso a Francesco di affermare di non essere un vero Casanova, ma di essere figlio di re Giorgio II. Suo padre, ufficialmente, era invece Gaetano Casanova, un attore e ballerino proveniente da Parma, con lontane origini spagnole, trasferitosi a Venezia per motivi di lavoro. Secondo la genealogia posta all'inizio delle Memorie di Giacomo Casanova, la famiglia paterna sarebbe stata originaria di Saragozza

Danae divarica le gambe alla pioggia d’oro. Nel letto. Iconografia, significato e storia

Sciolto ogni velo di pudore, Gustav Klimt, che adorava le donne e che ha lasciato centinaia di disegni erotici di grande livello, affrontò il mito di Danae sciogliendo ogni reticenza.Lavorando all'interno di un quadrato, cioè nel formato perfetto che egli prediligeva, l'artista viennese inscrisse lo splendido corpo del personaggio mitologico, portato sulla linea del presente da ciò che rimane degli abito e da una calza di seta, scivolata dalla gamba, verso la caviglia

Vergine delle Rocce – La mano di Dio e il rivelato linguaggio dei gesti nel quadro di Leonardo

Claudio A. Barzaghi analizza accuratamente e genialmente l'opera, individuando percorsi semantici sottotraccia eppur rilevantissimi. Le espressioni gestuali dei sacri personaggi, l'eco delle montagne che formano mani e dita, il racconto circolare del mistero di Cristo. Il raccordo con gli scritti di Leonardo e con le evidenze storiche e teologiche
[caption id="attachment_23327" align="aligncenter" width="640"]Leonardo da Vinci, Cartone di sant'Anna (Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e san Giovannino) , 1501-1505 circa, disegno a gessetto nero, biacca e sfumino su carta, 141,5x104,6 cm., di Leonardo da Vinci, databile al 1501-1505, Londra National Gallery Leonardo da Vinci, Cartone di sant'Anna (Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e san Giovannino) , 1501-1505 circa, disegno a gessetto nero, biacca e sfumino su carta, 141,5x104,6 cm., di Leonardo da Vinci, databile al 1501-1505, Londra National Gallery[/caption]

Non uccidere. 40mila ami da pesca formano lo squalo-balena di 12 metri, opera dello scultore Vincent Mock

Nel video, la tecnica utilizzate dall'artista olandese per realizzare queste sculture che vogliono richiamare incessantemente alla ricerca di un nuovo equilibrio, nel mondo, ad ogni livello

Stupefacenti, incredibili sculture realizzate sulla punta di una matita. Il video

Appartenenti alla categoria della "provocazione tecnica", in direzione dell'impossibile e dell'improbabile, la scultura su matita ha i propri adepti e i propri collezionisti. Nonché un pubblico che osserva, ammirato, gli esiti stupefacenti di questa attività praticata, in particolar modo, in America e nei Paesi asiatici

Il meraviglioso chalet del pittore Balthus. 113 finestre, facciata scolpita nel Settecento. Il video

Costruito tra il 1752 e il 1756 da David Henchoz, il Grand Chalet, patrimonio nazionale svizzero -  113 finestre, facciate scolpite - è tra i più antichi chalet in Svizzera. Fu inizialmente progettato per ospitare grandi botti di legno per la commercializzazione all'ingrosso di formaggio. Le sue dimensioni sono state determinate dalla necessità di creare questi spazi sotterranei, condizionando così la struttura dell'intero edificio. Rimase nelle mani della stessa famiglia fino al 1875, trasformato nel 1852 in albergo pensione solida reputazione, che ospitò personaggi  come Victor Hugo o Alfred Dreyfus. Il pittore Balthus - al secolo Conte Balthazar Klossowski de Rola - acquistò lo splendido immobile nel 1977 e vi si stabilì con la moglie, la contessa Setsuko Klossowska Rola e la loro figlia Harumi. Rimarrà lì fino alla fine della sua vita. Ancora oggi, questo luogo unico e senza tempo è sia la residenza di famiglia che la sede della Fondazione Balthus

Nostradamus. Fu disegnatore. Tramandò i segreti attraverso illustrazioni. E fu ritratto dal figlio pittore

Nostradamus, oltre che con le quartine poetiche, si esprimeva, per le sue "profezie" con disegni acquerellati, che dovevano costituire interrogativi, frutto di regole consolidate dalla storia. Pittore e "pre-visore, più che semplice ciarlatano. I disegni che Nostradamus elabora, forse poi completati, in anni successivi, dal figlio pittore, si riferiscono alle pratiche ermetiche del Medioevo e rispondono a un'iconografia ripresa da libri, illustrazioni e dipinti dell'epoca. Questo apparato iconico inscrive Nostradamus in una tradizione che tende a individuare i meccanismi logici della storia umana, sottoposti alla variante del Caso o del Caso. E pertanto le opere del maestro non andrebbero lette - anche sotto il profilo delle immagini - come profezie ma previsioni di situazioni dettate da una "macchina delle combinazioni"

ll sorriso. Uno studio del Cnrs rileva la nuova arma dei volti moderni nel confronto con i ritratti antichi

In democrazia e nella vita di tutti i giorni vince chi sorride. Analizzando una collezione di ritratti inglesi della National Portrait Gallery di Londra, realizzati tra il 1506 e il 2016, gli autori hanno scoperto che i segnali facciali relativi alla fiducia interpersonale sono aumentati di numero nel tempo