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Posts published in “arte curiosità”

Hermann Hesse pittore – Storia, opere e quotazioni dei dipinti dello scrittore

Tremila acquerelli, furono dipinti dallo scrittore Hermann Hesse, l'autore di Siddharta e di Narciso e Boccadoro, tra il 1919 e il 1938 nei boschi e nei campi di Montagnola, un Comune del Canton Ticino, sopra Lugano, a un'altitudine di 500 metri, Hesse, tedesco, era giunto in Svizzera nel 1912. Aveva preso residenza a Berna, durante un periodo di um profondo travaglio psicologico ed espressivo

Christo e la spia Elena. Così il regime bulgaro controllò i movimenti dell’artista negli Stati Uniti

L'attività di intelligence bulgara teneva Christo sotto controllo. Ciò emerge in questi giorni, nel corso della mostra dedicata all'artista da poco scomparso, allestita al Centro Pompidou, a Parigi, con la pubblicazione di un rapporto confidenziale riservato, inviato da una spia - il cui nome convenzionale era agente Elena - al Ministero dell'Interno di Sofia. Elena, durante un viaggio negli Stati Uniti, era uscita a cena con i coniugi Christo e altri bulgari e un gruppetto di americani e, in seguito, visitò lo studio dell'artista, facendo una dettagliata relazione della serata e delle informazioni accessorie che aveva ricavato da altre fonti.

Chi era la donna che posò per la scandalosa Origine del mondo di Courbet

Lo specialista di Dumas, Claude Schopp rivela nel suo libro L'origine del mondo, in uscita il 4 ottobre, che la modella utilizzato dal pittore per il suo famoso dipinto si chiamava Constance Quéniaux, ex ballerina dell'Opera - nella foto -.
È lavorando sulla corrispondenza tra il figlio di Alexandre Dumas e George Sand che il grande specialista francese Dumas, Prix Goncourt della biografia nel 2017, ha risolto un enigma di 152 anni. Nel 1866, Constance Quéniaux ha 34 anni. Non balla dal 1859 ed è una delle amanti di Khalil-Bey, committente del dipinto

Il labirinto nell’arte – Il significato nei quadri e sugli abiti del Cinquecento

Il ’500 cantò il perdersi nell’intrico vegetale - Bartolomeo Veneto dedicò un singolarissimo ritratto a un uomo con un labirinto sul petto, una corona di spine e la raffigurazione di un naufragio. Simbolo della complessità dei percorsi di conoscenza, la rappresentazione in pittura assunse presto le caratteristiche di un gioco erotico attraverso il quale incontrarsi segretamente, come dimostra l’opera della scuola del Tintoretto. In ogni caso, l’immagine del labirinto evoca l’idea di ostacolo, sia di ordine materiale che spirituale. Il cammino si fa ora erto ora precipitoso; ci si trova di fronte a porte chiuse o vicoli ciechi; si rimane intrappolati nei suoi giri tortuosi e nei suoi meandri: beato chi, come Teseo, riuscirà a guadagnare l’uscita del proprio labirinto personale.
[caption id="attachment_36254" align="aligncenter" width="631"]Bartolomeo Veneto, Ritratto di gentiluomo col labirinto, 1510 circa Bartolomeo Veneto, Ritratto di gentiluomo col labirinto, 1510 circa[/caption]

Paolo e Francesca di Dante. I due Previati: così il pittore mutò la visione della coppia

Passano i decenni e muta l’approccio al racconto. Paradigmatico dei cambiamenti legati al comune sentire e al divenire stilistico, Gaetano Previati offre due opere, dipinte a vent’anni di distanza e assai diverse tra loro. In Paolo e Francesca, del 1887, il riferimento al dramma teatrale del secondo Romanticismo, vagamente grandguignolesco, è palese. I due corpi, come se fossero stati trafitti, in un solo colpo, dalla stessa spada, giacciono ai piedi di un letto che si riferisce alla liaison erotica. I due cognati amanti non sono stati in grado, come appare nella Divina Commedia, di sottomettere la pulsione e il sentimento alla ragione. Il primo quadro di Previati coglie un fotogramma dopo il duplice omicidio, compiuto dal marito di lei, fratello, al tempo stesso, dell'assassino

Le tele dei maghi e delle streghe, ritratti dal vero. Testimonianze pittoriche dell’occulto

I processi per stregoneria vengono celebrati in Italia - e soprattutto nel settentrione - tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento, periodo che coincide con il fenomeno rinascimentale e con il Manierismo. Ciò significa che gli artisti, rappresentando streghe, demoni o personaggi mitologici sinistri - non occupavano tanto zone immaginarie o fantastiche, ma trasferivano spesso sulla tela o sulle tavole immagini desunte dalle voci popolari o diffuse dai sacerdoti o provenienti dagli interrogatori processuali. Le fonti erano pertanto molto vicine. E tutta la società dell'epoca era fortemente permeata da una visione magica del mondo, che si intersecava con le acquisizioni scientifiche reali