E' quasi un gioco infantile. Una delle prime cose che si imparano sono i concetti davanti-dietro, prima-dopo. E attorno a questi punti cardinali che ruota la conoscenza del mondo. La scoperta delle cose - che vanno esaminate anche nel lato nascosto, con creatività di uno sguardo che non si accontenta della visione frontale - e la dimensione del tempo. E' per questa magia, che da adulti applichiamo con sistematicità nella vita e nella sfera sessuale, che certi giochi di pittori risultano molto eccitanti perchè uniscono il disvelamento alla scoperta, alla sorpresa, al rivelarsi del lato ordinariamente proibito
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In anticipo su Arcimboldo, Francesco Urbini, realìzzò questo composito "tutto che diventa uno", nel 1536, dipingendo un volto con la giustapposizione di un considerevole numero di peni, accolti su un piatto fondo di maiolica di Casteldurante. Si ritiene che questi giochi di composizione possano essere fatti risalire all'epoca di Leonardo, soprattutto come elementi giocosi
La nuova "acquisizione" è il ritrovamento di un rilievo scolpito sulla roccia più di 2000 anni fa da uno degli abitanti della fortificazione romana. Il bassorilievo è composto da tre elementi riconoscibili: un volto umano, una cornucopia e un fallo. Tutto questo in uno spazio di 57x42 centimetri. Tuttavia, Moratalla e il suo team ritengono che questa scena sarebbe "probabilmente incompleta" poiché manca "il quadrante in alto a destra"
La potenza sviluppata da quell’icona si basa sul comportamento della giovane donna, che presentandosi quasi di spalle, ruota il collo, guardando quello chi sta dietro di sé e abbandonando poi la pupilla in uno spazio trasognato. Girare la testa non appartiene alla tradizione posturale della donna. Ne rappresenta un’eccezione amorosa, giustificata esclusivamente da un intenso interesse suscitato dal maschio.

Il kamasutra romano sul carro delle nozze. Restaurato il prezioso tiro da cerimonia trovato a Pompei
"E' la prima volta al mondo che un pilentum viene ricostruito e studiato. – dichiara il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, sotto la cui Direzione del Parco di Pompei nel 2018 si sono avviate tutte le attività e la firma del protocollo d’Intesa con la Procura – Inoltre, le indagini a Civita Giuliana hanno sancito l’ attuazione di una metodologia di scavo di tutto il contesto, ormai ordinaria a Pompei, che ha visto coinvolto un team interdisciplinare di archeologi, architetti, ingegneri, restauratori, vulcanologi, antropologi e archeobotanici. L’attuale restituzione del carro al pubblico racchiude una storia ben più ampia di cura del patrimonio culturale italiano
Si spogliarono. Si misero nudi sotto la porta d'ingresso principale della Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Con la schiena contro lo stipite, si guardavano negli occhi restando a una distanza - obbligata - di poche decine di centimetri. E il pubblico? Doveva scegliere se entrare o andarsene. E se fosse entrato sarebbe stato inevitabile il contatto con i corpi nudi. E scelta l'entrata, come in un gioco, dovevano scegliere se trovarsi incollati e sfiorare il volto a lui o a lei. La performance "Imponderabilia" (1977) entrò immediatamente nelle Memorabilia, le cose da non dimenticare nel campo dell'arte e del costume
I personaggi nilotici rappresentano ciò che noi, oggi, chiameremmo lillipuziani, alle prese con coccodrilli, ippopotami oppure impegnati in imprese epiche - che sorgono dal loro desiderio smodato e non direttamente proporzionale alle loro dimensioni - sui materassi, con le loro compagne
Nel gennaio del 1882 incontrò Clasina Maria Hoornik detta Sien. Vagava per le strade di L'Aia, tenendo per mano la figlia di cinque anni, Maria Wilhelmina. Era poverissima e in stato di gravidanza, malata, d'una magrezza sofferente, con il volto butterato dal vaiolo. Sien faceva la prostituta. In Vincent, al di là della pulsione nei confronti della donna, scattò quel senso di protezione che gli suscitavano le persone sofferenti,i poveri, gli ultimi o le persone colpite da grandi dolori, come la cugina dilaniata dalla morte del marito. A causa della gravidanza, i clienti si erano diradati e l'inverno era orribile. Van Gogh si prese cura di lei per circa un anno tra il 1882 e il 1883
La virtù punisce il vizio. O secondo il titolo originale: l'Amor virtuoso punisce l'Amor ferino. Ma il gioco ambiguo si rivela immediatamente, quasi in un ribaltamento dei ruoli. Il pesce, simbolo sessuale, viene utilizzato dal maschio per "picchiare" la procace signora. E' un disegno giocoso, che fa l'occhiolino a chi lo guarda
Francisco Venegas (c 1525 -. 1594), l'autore, è un pittore spagnolo che fu attivo in Portogallo nel corso degli ultimo tre decenni del XVI secolo. Nato a Siviglia intorno al 1525, esercitò inizialmente la professione dell'orefice e si formò, sotto il profilo artistico, nella bottega di Luis de Vargas