Firmata da Doménikos Theotokópoulos, meglio conosciuto come El Greco, e raffigurante San Demetrio, l’opera, acquistata da un collezionista tedesco da una piccola società d’asta francese come icona post-bizantina, si è rivelata autografa di El Greco grazie ad approfondite indagini diagnostiche. L'icona, studiata da Mariella Lobefaro, analizzata da Lionello Puppi e da laboratori tecnologici, esposta fino 23 agosto 2015 nella Torre delle Arti di Bellagio accanto a 100 icone bizantine e post-bizantine
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Dieci anni dopo l'acquisto i primi interrogativi e la presentazione a una commissione di esperti, durante una trasmissione televisiva, in Inghilterra. A Londra, gli addetti del Victoria and Albert Museum trovano un paesaggio dello stesso maestro nella parte posteriore della tela. Qui le quotazioni dei dipinti di Constable
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Il mercato dell'arte cerca sempre una provocazione o un fenomeno. Il successo del piccolo Kieron è paradigmatico della funzione della comunicazione artistica come unico modo per emergere. Per questo gli artisti contemporanei provocano con immagini o performance e i bambini-prodigio sono oggetto di collezionismo
Un intelligente manuale del critico e curatore Francesco Bonami , edito da Electa."Questo libro - dice - è anche un incitamento a scoprire la grotta che contiene la nostra società e iniziare a disegnare sulle sue pareti".
Bocciato dalla direzione del Museo di Amsterdam negli anni Novanta, il dipinto di notevoli dimensioni rappresenta il tramonto a Montmajour, una località poco distante da Arles. Ora la svolta con le indagini di laboratorio. Ma perché al quadro manca la firma?
Nel caso di opere più ampie, ambiziose e costose, quadri di seconda o terza scelta - venduti dal mercato francese anche a poche decine di euro - venivano acquistati esclusivamente per la datazione consentita dal telaio e dalla tele. Quindi interamente ridipinti, mai giungendo ad una copia, ma a un nuovo dipinto che presentasse le caratteristiche stilistiche dell'autore e qualche novità iconografica o impaginativa.
Quale fu il rapporto tra i grandi pittori e il denaro? La storia ribalta la diffusa credenza che i maestri più celebri non fossero pagati con dovizia. Michelangelo ebbe sostanze pari a 50 milioni di euro. Raffaello partì con un’ottima eredità. Sostanze da divi hollywoodiani e gestioni spesso dissennate. Quando l’arte supera il concetto crociano della gratuità dell’espressione
La nuova pittura fu un fenomeno soprattutto borghese per linguaggio, soggetti dei quadri ed estrazione sociale degli autori. Molti ebbero il sostegno della famiglia nell’accostare la professione creativa. I profili economici di partenza degli artisti e le eccezioni di Pissarro e Renoir