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Posts published in “Gli animali nell’arte”

L’unicorno nella pittura – Perché appare sempre vicino al grembo delle giovani donne?

L'unicorno era infatti considerato un animale sessualmente focoso, basilarmente intemperante nei confronti dei propri desideri sessuali. I suoi massimi appetiti si riteneva che fossero suscitati dalle ragazze, al punto che, nell'antichità si pensava che potesse essere catturando, lasciando come esca, nel bosco o in una radura, una vergine, cioè una donzella. L'immagine può essere ben compresa nella bruciante definizione che ne dà Leonardo da Vinci, all'interno degli scritti dedicati alla funzione simbolica degli animali

Il significato della scimmia nell’arte

Specchi inquietanti o divertenti dell’umanità, gli agili arboricoli appaiono nei quadri generalmente per ricordare la condizione degli uomini privi di coscienza e di cultura e preda delle pulsioni. Un viaggio alle radici che precede di millenni la scoperta darwiniana della "consanguineità". La scimmia si lega, nella pittura antica, alla sessualità perchè si masturba pubblicamente - e il suo gesto è identico a quello dell'autoerotismo umano maschile - e perchè le femmine esibiscono platealmente il posteriore al maschio con il fine di essere possedute. La gestualità, insita in questi atti, rinvia a qualcosa di estremamente primitivo, che la specie umana avverte ancora, comunque in sé.

[caption id="attachment_14399" align="aligncenter" width="326"]Un'incisione di Albrecht Dürer. La scimmia legata rappresenta gli istinti primordiali tenuti a freno Un'incisione di Albrecht Dürer. La scimmia legata rappresenta gli istinti primordiali tenuti a freno[/caption]

Il significato degli animali nell’arte. Il corvo che dice “domani”

Sant’Agostino, alludendo al termine “cras”, che ricorda il verso del corvo, sostiene che “il peccatore ripete incessantemente: domani, domani, cras, cras! Ma ‘domani’ si prolungherà in eterno. Dio che promette la salute all’anima penitente non ha rinviato a domani il peccatore… Il peccatore attende, egli attende per sempre e infine arriva per lui il giorno fatale, quello che non ha più un domani. Vanamente, grida allora come il corvo: cras, cras, domani, domani”.

Leonardo era vegetariano perché amava gli animali. Troviamo le testimonianze di chi lo conosceva

Siamo certi che Leonardo da Vinci fosse vegetariano, grazie a una lettera dell'epoca. E questo non per motivi medici o speculazioni intellettuali legate alla salute, ma per pieno rispetto di quei piccoli fratelli, ai quali un giorno sarebbe stato attribuito un ruolo paritario, nel rispetto alla vita. Quindi una scelta puramente etica. La vita appartiene ad ogni creatura, pensava evidentemente Leonardo, e a Dio. Nessuno può toglierla agli altri.  La testimonianza ineccepibile della pratica vegetariana in Leonardo è conservata in una lettera inviata da terre lontane

Venere d’Urbino – Il sonno del cane spiega il dipinto. Il significato del silenzio

Nulla grava sulla stanza, dominata dalle carni seriche della divina signora. Il cane percepisce i vellutati movimenti della fantesca che sistema la biancheria nel cassone, in secondo piano, ma la sua attenzione selettiva, perdurante nella fase del sonno, lo porta a considerare ogni piccolo movimento del personale di servizio come suono di una conosciuta e rassicurante azione quotidiana. E’ sul versante esterno, al di qua della tela, nel punto in cui si colloca il fruitore, che avviene, sempre in virtù della presenza del cane addormentato, un fatto prodigioso. Tiziano, che realizza il dipinto per Guidobaldo della Rovere, Signore di Urbino, orienta gli occhi della donna così che possano incontrare lo sguardo dello spettatore.

Van Gogh bambino, il collezionista di insetti. La sua infanzia strana raccontata dalla sorella Elisabeth

Il grande Vincent nelle memorie di una delle sorelle del pittore olandese. Di grande interesse le pagine dedicate alla giovinezza. Il suo carattere, le sue piccole ossessioni. "Un cappello di paglia nascondeva i corti capelli rossicci. Aveva una faccia strana, non giovane, l’ampia fronte già solcata di rughe, le sopracciglia corrugate dai pensieri. Gli occhi, piccoli e infossati, passavano dall’azzurro al verde, a seconda del momento. Ma nonostante l’aspetto sgraziato, si intuiva in lui una grandezza, si percepivano i segni inconfondibili di una profonda vita interiore".

Tavola, gatto e topo. Sapete cosa ci racconta questo quadro? Nell’articolo i simboli e i frutti

Per quanto le nature morte - che spesso, nella tradizione cristiana traggono linfa radice da elementi offertoriali - possano presentare un intrico di rinvii simbolici cristologici - in alcuni casi sono depotenziate rispetto al groviglio simbolico e, con il procedere in direzione del Settecento, divengono sempre più spesso semplici racconti di stagioni e di abbondanza.

Il significato del pipistrello nell’arte. Contagio. Leonardo li condannò per la loro sessualità

Misterioso animale notturno, il pipistrello è collegato, nell’arte dei simboli che si trasfonde nella pittura, alla notte, all’oscurità, alle forze del male. Il suo volo fratto e imprevedibile, il piccolo muso peloso dai canini acuminati, il suo permanere, durante il sonno, a testa in giù, in modo contrario agli altri animali hanno sempre motivato una visione negativa nei suoi confronti, al punto da essere ritenuto un rappresentante delle forze del male, che si oppongono alla luce divina

Il girasole in pittura, simbolo di fedeltà, accanto al cane. Politica e amore

Il fiore che si gira in direzione dell’astro maggiore rappresenta nei ritratti antichi la devozione dell’effigiato nei confronti del proprio signore.  L’animale da compagnia la dedizione senza ombre. I casi di Moroni, Magnasco e Van Dyck

Sant’Antonio abate. Perchè il Santo è rappresentato con il fuoco e con un maiale

Con il grasso dei suini si curavano le lesioni di un'ampia gamma di malattie della pelle, che prendevano estensivamente il nome di Fuoco di Sant'Antonio. Le carni di questi animali, allevati dagli Antoniani - monaci che si ispiravano alla regola del grande eremita - rinvigorivano i pazienti, con una dieta più ricca, che contribuiva a una guarigione più rapida