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Posts published in “Il ritratto nell’arte”

Sotto il vestito niente, gli scheletri eleganti del bergamasco Vincenzo Bonomini

I pannelli originariamente fungevano da supporto decorativo-didascalico al catafalco che veniva montato durante i tre giorni d’autunno dedicati al suffragio dei defunti. La singolarità del ciclo risiede non solo nella scelta, perfettamente inquadrabile nel contesto di quell’attrazione-repulsa per l’oltretombale e il negromantico di pertinenza del Protoromanticismo europeo, di effigiare alcune figure scheletriche colte in momenti e gestualità quotidiani, ma anche nell’utilizzo come “modelli” di personaggi reali. Compaiono infatti nelle tele, oltre ad un autoritratto accanto alla seconda delle tre mogli e al piccolo aiutante Caffi (Pittore che dipinge la Morte). Nel ciclo di tele degli Scheletri viventi, singolare e ironica rielaborazione del tema del Memento mori, Vincenzo Bonomini non esitò a ritrarre se stesso e la moglie abbigliati a puntino ma completamente scarnificati

Il partito degli arcimboldisti. La natura morta diventa natura viva

Osservarono le tele del maestro che aveva dipinto per Rodolfo II, imperatore e alchimista. I frutti che compongono le figure rappresentano l’en to pan, l’uno nel tutto della tradizione alchemica. Il caso delle opere di Antonio Rasio, conservate alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia

La barba dello scandalo. Diversi modi di toccarsi la barba, diversi significati. A partire da Mosé

Lo scultore diede il volto di Giulio II al suo Mosè. Il papa, tra una ridda di critiche serpeggianti e di indignati commenti, non si era più raso e un fiume di crine candido scendeva sul suo petto. Ma perché aveva deciso di somigliare a un ebreo o a un musulmano? Il segreto sta in un’antica medaglia

Perché è un capolavoro il sorriso dell’Ignoto marinaio di Antonello da Messina?

Negli anni sessanta del Quattrocento Antonello da Messina maturava definitivamente acquisizioni ed esperienze di cultura figurativa fiamminga, da Van Eyck a Petrus Christus, esperienze che determinarono opere come il ritratto del Museo Mandralisca. Dinanzi a questo capolavoro assoluto, il problema della collocazione cronologica è di notevole importanza

Leonardo – Ecco perché la Gioconda è Lisa Gherardini / That's why the Mona Lisa is Lisa Gherardini

Dopo la scomparsa del marito fu ospite del convento della figlia.Il ricercatore Pallanti racconta a Stile, passo dopo passo, la sua ricerca. Tutto parte da un chiostro, lo stesso chiostro dal quale sono stati poi recuperati i tre scheletri sui quali si svolgono le ricerche comparate di questi giorni...

Parmigianino e il 72, numero di Dio. Pittura, magia e alchimia nel ritratto Sanvitale

Galeazzo Sanvitale ritratto da Parmigianino regge nel guanto una medaglia sulla quale appare la cifra 72 che, secondo la Cabala, rappresenta il nome intero del Creatore. Un oggetto magico a cui chiedere protezione

Scandalosa Lavinia Fontana. Le difficoltà d'essere artiste nel '500. Il video delle opere

Si sposò a condizione di poter continuare la carriera artistica. Lavinia Fontana (qui accanto, nell'autoritratto), pittrice protofemminista, non esitò ad affrontare soggetti “impossibili” per la morale dell’epoca, come i nudi di entrambi i sessi. Per quanto riguarda le opere religiose, esse non furono inizialmente ben accolte: se si tollerava che una donna si “sporcasse” le mani per dar vita a quadri di piccole dimensioni, ben più difficile era accettare che realizzasse una pala d’altare. Lavinia Fontana sconfisse anche questo pregiudizio: una sua pala, eseguita nel 1589, finì addirittura all’Escorial.
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Lucian Freud – Storia, quotazioni e opere del nipote del fondatore della psicanalisi

Freud dipinse spesso più che le celebrità (anche se ha fatto non poco parlare di sé il ritratto della modella Kate Moss nuda e gravida, aggiudicato all’asta per un valore di 5,8 milioni di euro), le persone che lo circondavano. A tal proposito sono numerosi i ritratti della madre dell'artista realizzati in seguito alla morte del marito, avvenuta nel 1970. La donna, infatti, a causa del lutto aveva tentato il suicidio, ed il figlio aveva preso l’abitudine di portarla nel suo appartamento e di farla posare per i dipinti. Un appuntamento che si ripeté per una quindicina d’anni, colta mentre legge o giace sul letto abbandonata ad un lento declino

Omar Galliani, sentire la donna. Opere immense e seducenti realizzate a matita. Il video

Nato nel 1954 a Montecchio Emilia, dove vive e lavora, Omar Galliani si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. L'artista non è soltanto dotato di un grande tecnica, ma i una notevole sensibilità poetica.Dalle Biennali alle mostre personali in tutto il mondo.

Come si dipinge un ritratto perfetto – Olio, tempere, acrilico, acquerello, matite

I segreti tecnici per realizzare un ritratto assolutamente identico ai lineamenti del soggetto. Dalle modalità di rilevamento delle linee del volto al trasferimento del disegno sulla tela, fino all'uso dei colori. Seguiteci passo dopo passo, diventerete,in poco tempo, ritrattisti perfetti. Come i grandi maestri del passato