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Posts published in “La magia nell’arte”

L'oroscopo del banchiere Chigi, protettore di Raffaello, dipinto da Peruzzi

Baldassarre Peruzzi dipinse la volta della villa di Agostino Chigi mettendo in luce la benignità delle stelle nei confronti dell’uomo d’affari. Tutto risultava scritto nel giorno della nascita del potente finanziere che volle così rendere evidente la sua condizione di predestinato. Ecco il ritratto cosmico che si ricava da quei segni

Dosso Dossi – Circe e il cane dagli occhi troppo umani

La verifica sulla Melissa di Dosso Dossi attraverso l’Orlando furioso consente di porre in evidenza i momenti dello scioglimento dell’incantesimo che ha trasformato i guerrieri in pietre e animali. L’artista ripensò la scena coprendo una figura maschile che le radiografie riportano alla luce. Ecco l’identità
del personaggio. Magie e allegorie fra la tela e l’Ariosto

Il partito degli arcimboldisti. La natura morta diventa natura viva

Osservarono le tele del maestro che aveva dipinto per Rodolfo II, imperatore e alchimista. I frutti che compongono le figure rappresentano l’en to pan, l’uno nel tutto della tradizione alchemica. Il caso delle opere di Antonio Rasio, conservate alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia

Arte ed esoterismo – Conosci i grandi artisti che lavoravano con l’aiuto dei fantasmi?

I rosacrociani francesi promossero, nell’ambito dell’alchimia spirituale, mostre alle quali approdarono pittori anti-impressionisti e simbolisti. La ricerca dell’anima del mondo contro il piano della fisica. E in nome dell’antico Ordine esposero, tra gli altri, Puvis de Chavannes, Redon, Rops e Rouault

Mostri e mascheroni di gatti e leoni. Le decorazioni architettoniche contro Satana e gli avversari politici

I mascheroni ebbero maggior fortuna apotropaica nel declino della centralità economica dell'Italia, a partire dal grave trauma del Sacco di Roma (1527), nella rottura insanabile tra il mondo protestante e quello cattolico, tra le inquietudini del Manierismo e, successivamente, nell'avanzare seicentesco del pensiero razionalista che tendeva a lasciare sempre più l'umanità a se stessa, senza celesti protezioni

Monocorde – Raffaello, Pitagora e il suono dell'Universo

Nella Scuola di Atene uno strano simbolo assurge a emblema di Pitagora. Un segno capace, a detta del filosofo, di svelare “i segreti dell’universo”. Per Pitagora l’universo, assimilabile ad un monocorde, sarebbe costituito da un filo ininterrotto in grado di collegare la sfera celeste a quella terrestre, e ogni singola vibrazione di questo produrrebbe diversi effetti sulla realtà: emanazioni comprensibili solo a patto che si analizzino con scrupolo gli intervalli sonori del “monocorde terrestre”, inteso come strumento musicale, e si applichino le risultanze al “monocorde cosmico”.
[caption id="attachment_25906" align="aligncenter" width="620"]Raffaello, Scuola di Atene, particolare Raffaello, Scuola di Atene, particolare[/caption]

Parmigianino e il 72, numero di Dio. Pittura, magia e alchimia nel ritratto Sanvitale

Galeazzo Sanvitale ritratto da Parmigianino regge nel guanto una medaglia sulla quale appare la cifra 72 che, secondo la Cabala, rappresenta il nome intero del Creatore. Un oggetto magico a cui chiedere protezione