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Posts published in “Performance”

Musica, suoni, immagini, situazioni ipnotiche nel parco misterioso di Villa Orestina

Venerdì 7 luglio a Faenza, nel magnifico parco di Villa Orestina, si terrà la live performance del progetto sonoro, ipnotico e ritualistico Heith, alias del compositore e produttore milanese Daniele Guerrini, qui in trio live accompagnato da Leonardo Rubboli e Jacopo Battaglia (ex ZU). A seguire ci sarà un dj set di Carolina Martines, i suoi set, eclettici e imprevedibili, non sono collocabili all’interno di nessun genere specifico essendo narrazioni effimere e mutevoli tra diverse sonorità. Durante l'evento sarà creato un percorso espositivo all’aperto site specific con opere Nel corso della serata, nascosti nel parco della villa, sarà possibile scoprire una serie di lavori di Thomas Berra, che compongono un percorso espositivo dal titolo Frasche, a cura di Gioele Melandri.

Ti piacciono performance, arte e danza? Tutte le occasioni offerte da Santarcangelo Festival

40 tra performer, gruppi e compagnie per un totale di 96 repliche. La rassegna multidisciplinare diffusa a Santarcangelo di Romagna, per il secondo anno diretta dal curatore, drammaturgo e critico polacco Tomasz Kireńczuk, intende trasformare per dieci giorni il borgo medievale in una “città-festival”, affidando alle arti performative un’importante funzione: quella di essere spazio ibrido e stimolante dove sperimentare visioni alternative. Il corpo, insieme oggetto e soggetto dell'attività artistica, da fonte di discriminazione si trasforma in strumento di liberazione e punto di partenza per la costruzione della propria identità, alimentando la speranza di un futuro più equo e inclusivo in cui coesistere

Bolin, l’artista che diventa invisibile, agli Uffizi e a Palazzo Pitti. Le foto di uno straordinario mimetismo

Proprio in questi giorni l’artista cinese e il suo team sono impegnati tra la Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti, scelti quali prime location del programma performativo/espositivo di Bolin. La presentazione del progetto al pubblico internazionale è prevista il prossimo anno: nel suo ambito è inclusa anche la donazione di alcune opere alle Gallerie

Santarcangelo Festival, vetrina sulle arti performative contemporanee dall’8 al 17 luglio

Oltre 40 tra artiste, artisti, gruppi e compagnie per un totale di oltre 170 repliche: Can you feel your own voice offrirà per dieci giorni un programma ricco e articolato, in grado di restituire lo stato attuale delle performing art, attraverso le più innovative pratiche della scena emergente globale e numerose presenze internazionali per la prima volta in Italia

L’arte senza oggetti diviene opera d’arte vivente. Performance di Tino Sehgal con 45 ballerini a Bologna

Il cuore della città fa da cornice ai corpi dei performer che si muovono nello stesso spazio del pubblico, che diventa così, oltre che fruitore, anche protagonista di questa vera e propria coreografia umana, ricca di riferimenti alla storia e al passato

Danzare la pittura. Quando la tela impressiona la ballerina. Convergenza coreografi-artisti

Il fotografo Laurent Paillier e il critico di danza Philippe Verrièle sono gli autori di Danser la peinture (Scala New Editions). In questo libro che combina fotografia e saggio, scavano insieme un legame originale tra danza e arti visive, che si distribuiscono in undici movimenti o incontri. Perché il loro concetto di base è qui: mettere a confronto un coreografo con il lavoro di un artista visivo e invitare il primo a progettare una danza, una performance, in risposta al secondo. Lawrence Paillier ha poi fotografato ognuno di questi scontri e Philip Verrièle ha analizzato, con un saggio critico, la risultanza di queste esperienze, al fine di delineare, in ultima analisi, "un'arte ballo contrehistoire", per citare il sottotitolo del loro libro

Lavoro a maglia nell'arte. Una coperta concava diventa bozzolo. Kimberley Emeny. Il video

Kimberley Emeny è un'artista e curatrice euristica - finalizzata alla ricerca e alla scoperta di nuovi orizzonti semanatici e formali - nel nord-est dell'Inghilterra. Le opere 2D e 3D di Emeny esplorano temi di illusione spaziale. I suoi dipinti e disegni sono spesso concepiti attraverso un antagonismo tra ordine e caos. Nell'ambito del lavoro di Emeny, usa il suo corpo come paesaggio per creare immagini simboliche che si oppongono ai concetti occidentali di normalità, affrontando le angosce sociali e spingendo oltre i confini personali, usando la modificazione del corpo e gli oggetti di scena. Le sue interpretazioni esaminano vulnerabilità, alienazione, identità, ramificazioni rituali e sociologiche del ciclo biologico femminile

Prima e dopo. Vestita e nuda, forbici e fili. Taglio. Per ritrovare la sorella morta. Hilla Kurki. Il video

Racconta: "Esistono solo due tipi di storie: dalla vita alla morte e dalla morte al mondo dei vivi. Dopo che mia sorella è morta, ho sentito di essere intrappolata in un limbo, nell'aldilà, che apparteneva a qualcun altro. Non l'ho solo persa, mi sono persa. La serie Of Loss and Lightness narra una storia di navigazione attraverso il dolore. Usando il mio corpo e gli abiti della mia defunta sorella, esamino la relazione tra ricordi e materiali. Gli oggetti possono contenere emozioni? E si può accedere a queste emozioni racchiuse intervenendo sulla loro materialità?"

Tutto su Christo – Lago d’Iseo, vita, lavori, come finanzia le mega-opere, quotazioni e intervista

La filosofia di Christo non è mutata dopo la morte della moglie amatissima e collega Jeanne. In un'intevista a Stile arte, Jeanne spiegava che ogni intervento da loro realizzato è completamente autofinanziato, anche se comporta ingenti investimenti. La scelta dell'autofinanziamento equivale a quella della libertà. Non rispondere a nessuno - già sono numerosi i vincoli imposti dalle Soprintendenze o dagli enti preposti alla sicurezza. Autofinanziamento significa vendere disegni, collage, progetti degli inteventi svolti nel mondo (per le quotazioni deille opere di Christo, potete andare a fine pagina e vedere i risultati d'asta)

Migliaia di meravigliosi universi in uno studio 3×6. L'arte di Jee Young Lee

Crea e distrugge una miriade di incredibili paesaggi di fantasia. Immortala scene fuori dal tempo. I suoi scatti stanno facendo il giro del mondo e sono sempre più richiesti. "La mia arte è una via di fuga - spiega l'artista - dal grigiore, dalla frustazione e dalle repressioni sociali che caratterizzano il nostro mondo. E' un modo di evadere dalla realtà e di scrollarsi di dosso tutto il peso della vita di tutti i giorni".