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Posts published in “Pittura del Novecento”

Sai davvero cosa significa essere Muse? Le donne che hanno ispirato Monet, Picasso, Renoir e tanti artisti. Creatività e creazione

Per restare a un piccolo tratto del Novecento: potete immaginare Bonnard senza Marthe (sono almeno 146 i dipinti e circa 717 disegni in cui appare)? Dalì, senza Gala? Picasso senza Fernande, Dora, Jacqueline? Monet senza Blanche? Renoir senza Gabrielle? Maurice Denis senza Martha? Maillol senza Dina Vierny? Vuillard senza Misia? Giacometti senza Annette?

Marc Chagall – Come definire il suo stile?

Qual è lo stile di Chagall? Potremmo parlare di fauvismo onirico. Colori potenziati in modo espressionista - come Van Gogh -, deformazioni - qui gioiose - delle figure, primitivismo, joie de vivre matissiana. I suo dipinti non hanno nulla della scientificità del rilevamento surrealista del sogno, nonostante si inseriscano in una dimensione onirica, che egli coglie sia dal proprio passato che, come appare evidente, da un'osservazione delle opere di Gustave Moreau (Parigi, 6 aprile 1826 – Parigi, 18 aprile 1898), pittore simbolista che mostra un mondo sovrannaturale, popolato di creature spirituali, che si collocano tra gli uomini e gli angeli

25 settembre | Nasceva Mark Rothko. Quanto valgono oggi i quadri di Rothko, il pittore suicida divenuto un mito

Il suo lavoro si concentrò sulle emozioni di base, spesso riempendo grandi tele di canapa con pochi colori intensi e solo piccoli dettagli immediatamente comprensibili. Per questo può anche essere considerato precursore dei pittori color field

Dipinti e diagnosi: effetto cataratta sul ponte di Monet. Retinopatia sulle bagnanti di Degas

L'influenza delle patologie oftalmiche sulla pittura. Eppure da quei difetti, Monet indicò, più o meno consapevolmente - poichè, rimossa la cataratta, tornò a dipingere come prima - una delle vie che avrebbero portato alla pittura astratta

Quando muoiono gli Dei. La Signora di Parigi vista da David, poi da Magritte

Madame Récamier di David e di Gerard è la bellezza eterna del Neoclassicismo. Una nuova Dea dalle carni incorruttibili. Ma 150 anni dopo René Magritte racchiuse la splendida modella in una bara surrealista. Come dire che l’eterno, anche per le divine, è solo un enunciato. O meglio: un errore di prospettiva.L’opera, alla quale Magritte pose il titolo Perspective de Madame Récamier - Prospettiva di Madame Récamier -, venne realizzata nel 1951, un anno dopo un analogo intervento condotto sul quadro Il Balcone di Édouard Manet, nel quale appariva, tra gli altri, la pittrice Berthe Morisot, musa e cognata dell’artista.

Giorgio Morandi. Opere dalla collezione Antonio e Matilde Catanese in mostra a Bologna

La collezione Catanese, rappresenta “un microcosmo esemplare per decifrare e intendere l’attività di Morandi”, come evidenzia Maria Cristina Bandera, storica dell’arte, membro del Consiglio Direttivo e della Commissione Scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi. Ciò soprattutto grazie al numero di opere presenti nella raccolta, realizzate in un arco temporale che copre quasi tutti gli anni dell’attività del maestro bolognese e che affrontano tutti i temi e le tecniche da lui trattati, nonché per l'indubbia rilevanza dei pezzi che ne fanno parte

Picasso ebbe El Greco come padre nobile ed artista totemico. Una mostra mette i due maestri a confronto

L'appuntamento espositivo svizzero mostra che Picasso si occupò di El Greco in modo più intenso e per un periodo più lungo di quanto si pensasse: questo è altrettanto evidente nei dipinti cubisti di Picasso come nelle sue opere degli anni '30 e '40, ma anche alla fine della sua vita, Picasso si riferiva ancora al vecchio maestro

Scoperto in una collezione privata un quadro dipinto da Egon Schiele 16enne, a lungo cercato. Lo zio ritratto

L'uomo, che era un alto funzionario delle Ferrovie, era diventato tutore del giovane Egon, che aveva perduto il padre. L'opera dimostra l'iniziale aderenza dell'artista a modelli francesi, collocabili tra Renoir e Degas, anche se dalla tela traspare una nota di profonda malinconia

Mattioli/Caravaggio. Confronto serrato sulla Canestra di frutta alla Ambrosiana di Milano

Il coraggio di confrontarsi con un maestro assoluto come Caravaggio e con una delle sue opere più iconiche, sta all’origine di un ciclo di dipinti e disegni che Mattioli volle presentare alla Biennale di Venezia del 1968, ma che rimase visibile solo il giorno dell’inaugurazione, a causa della contestazione sociale e politica che si sviluppò in quell’anno e che coinvolse anche settori come la cultura e l’arte

Nubi, nuvole e cielo nell’arte – Nei quadri indicano i cambiamenti della visione del mondo

Il tratto filosofico che domina l’ampio segmento d’ogni epoca incide in maniera vincolante nell’ambito della rappresentazione; e l’indicatore del cielo - come elemento scenografico maggiore, dotato del potere di irradiare luce e di permeare ogni angolo del dipinto - gioca un ruolo centrale nel delineare gli snodi del pensiero