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Posts published in “Pittura del Novecento”

Raro filmato autentico di 47 secondi. Matisse al lavoro per realizzare i papiers collés

Dopo la malattia che gli aveva tolto l'uso delle gambe, Matisse, nonostante non avesse ripreso l'uso degli arti inferiori, s'era rimesso rapidamente a creare. Si era fatto costruire una prolunga del pennello per poter dipingere tele poste contro il muro, mentre stava sdraiato a letto o era sulla sedia a rotelle. L'impedimento grave lo riportò a considerare con sempre maggior interesse il lavoro di forbici e colla. Non tanto come ripiego, ma come ulteriore risorsa.
. a matisse foto
Il collage, composizione "inventata" dai cubo-futuristi all'inizio del XX secolo-per collage si intende, estensivamente un lavoro di composizione attraverso la colla, utilizzando anche più materiali, mentre per papier collé si intende l'uso esclusivo della carta ritagliata e incollata - aveva radici lontane. Matisse ricordava, ad esempio, i lavori delle suore o quelli dei bambini dell'asilo. Si trattava di operare in quella direzione, portando il gesto a una consapevolezza artistica. L'artista francese voleva riproporre i colori accesi e contrastanti dell'infanzia, gli antichi simboli ristoratori delle civiltà; rilanciarli all'uomo contemporaneo intristito da una società estremamente conflittuale e dai ritmi di lavoro innaturali. Intendeva esercitare un'azione terapeutica, attraverso il decoro, riportando l'arte a una funzione di sostegno dello slancio vitale e della gioia di vivere.

Cy Twombly – Storia e quotazioni gratis

Twombly è conosciuto per il suo modo di sfuocare la linea tra disegno e pittura. Molte delle sue opere di pittura più note dei tardi anni cinquanta e primi anni sessanta ricordano i graffiti accumulati in anni sui bagni dei gabinetti, mentre quelle dei tardi anni Sessanta ricordano delle e tracciate in corsivo. A questo punto abbandona la pittura come rappresentazione, citando la linea o macchiando ogni segno con la sua propria storia, come soggetto a sé

Marguerite Jeanne Carpentier, la vigorosa scultrice e pittrice francese che partì da Rodin

(Parigi, 1886-1965). Pittrice e scultrice francese. Ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Parigi e presso l'Accademia Julian, che, attraverso il suo maestro Jean-Paul Laurens, si riferiscono al laboratorio del laboratorio di scultura di Rodin. Nel 1912 si reca a Roma, dove rimase fino al 1914, data in cui tornò a Parigi a causa di malattia della madre. Nei primi decenni del XX secolo, ha esposto al Salon des Indépendants di Parigi e alla mostra nazionale francese di Belle Arti

Gino Severini, la svolta anti-futurista e la necessità di un nuovo ordine

I RIVOLUZIONARI PENTITI - Protagonista del Futurismo, il toscano Gino Severini è l’unico artista europeo a trovare la formula di raccordo con il Cubismo. Poi la svolta e l’approdo a una pittura “classica” fondata sull’armonia e sulla geometria “poetica” della rappresentazione del mondo reale

Perchè la firma di Klimt risulta così elegante? Essa è inserita in un rettangolo aureo

Mentre Monet certifica la propria produzione attraverso una firma autografa, posta alla base del quadro, come in calce a una lettera, utilizzando un insieme dalla stesura piuttosto rapida che la rende simile a un autografo, Gustav Klimt utilizza quello che potremmo definire come marchio grafico, contenente il proprio nome e cognome. L'analisi che abbiamo compiuto sulle firme di Klimt, hanno permesso di evidenziare i motivi per i quali, al di là della scelta secessionista della grazia floreale delle lettere,nate dalla trasformazione delle lettere classiche in segmenti decorativi,risiede in una scelta impaginativa del marchio che si basa essenzialmente sulla forma elegantissima del rettango aureo, una figura piana che si sviluppa dall'individuazione del segmento aureo, base di ogni costruzione classica e classicista.

Maurice Utrillo – Storia, schede e valore economico dei suo quadri e disegni

. Alcune fonti, probabilmente frutto di favolistiche tradizioni orali, riferiscono che il padre genetico possa essere il pittore Pierre Puvis de Chavannes, dato che la madre Suzanne Valandon era la sua giovanissima modella in quegli anni. Quando, infatti, nasce Maurice la donna ha diciotto anni, e a quel tempo posa anche per Toulouse-Lautrec, per Renoir, Van Gogh, così come di molti altri artisti dell’animato e vitale mondo di Montmartre.

L’arte e il fascismo, tutti i colori del nero. Guerra, politica e cultura tra futurismo e classicismo

Alla Casa natale di Mussolini, a Predappio, una mostra che analizza il rapporto tra creatività e regime - Giampiero Mughini a Stile: “Non è vero che dalla parte del fascismo non ci sia stata cultura: pensiamo, per quanto riguarda la pittura, all’adesione di grandi come Marinetti e Sironi” - Quando il Duce affermava: “L’arte dev’essere tradizionalista e moderna”, favorendo così tanto il Futurismo quanto il linguaggio classicista e monumentale del “Novecento” di Margherita Scarfatti.