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Posts published in “Pittura del Novecento”

Record Hopper, 40 milioni di dollari per una veduta. Quanto valgono gli altri quadri. Quotazioni aggiornate

L'opera andata ora all'incanto raffigura, nel 1934, nell'atmosfera malinconica seguita alla Grande Depressione (1929), una via della città del New Jersey. Nell'articolo anche tutte le stime, i valori, le quotazioni i record d'asta di quadri e disegni di Edward Hopper

De Pisis, una bruciante rapidita’

Diceva di lui un collega: “In un mattino compera un pesce, lo dipinge, lo cuoce e lo mangia”. In Francia l’artista ferrarese ridusse i tempi d’esecuzione frazionando l’istante impressionista in sotto-unità temporali per cogliere l’essenza della materia in disfacimento. Una pittura che si confronta per molti aspetti - ma ponendosi anche come momento di definitivo superamento della vecchia seduzione monettiana - con l’Impressionismo, al quale impone un’accelerazione e centrifugazione violenta, dopo un primo periodo di vicinanza alla perennità del tempo dell’universo metafisico di Giorgio de Chirico, Carlo Carrà e Alberto Savinio

Perché Picasso ebbe successo? Qui i filmati originali che mostrano il nucleo della sua tecnica portentosa

Egli aveva compreso perfettamente che il nuovo secolo ragionava nei termini delle scoperte. Così come si premiavano le invenzioni, il rinnovamento, la conquista di nuove vette, in uno spingersi sempre oltre, anche l'arte avrebbe seguito lo stesso modello di competitiva evoluzione. Non si trattava più di perfezionare un linguaggio. Ma di sovvertirlo, fino a scoprire un nuovo modo di esprimersi che fosse poi un'invenzione condivisa dall'umanità. La pittura del secolo nuovo, quella di punta, certo, avrebbe dovuto negare l'illusionismo del fare artistico o la natura puramente sensuale e ottica delle tele, per tornare alle radici semplificate dell'umanità, soffocate, nei secoli precedenti da un eccesso di sovrastrutture

Eugenio Carmi, storia e risultati d’asta

Eugenio Carmi (1920-2016) fin dall’inizio degli anni cinquanta è tra i maggiori esponenti dell’astrattismo italiano. Nei primi due decenni con la pittura informale e dalla fine degli anni sessanta nel rigore delle forme geometriche, che svilupperà progressivamente nel corso dei decenni successivi. 
La maggior parte delle sue opere è su tela, ma importanti nel suo percorso artistico sono le carte, i lavori in ferro, le latte, i multipli e le sculture. Ha realizzato due opere cinetiche con una delle quali, la SPCE, è stato invitato alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966

Marc Chagall, il primo artista che, in vita, ebbe un museo in Francia

Il 7 luglio 1973 venne inaugurato il “Musée National Message Biblique Marc Chagall”: fu allora un evento unico perché per la prima volta in Francia venne consacrato ad un artista vivente un museo nazionale. Marc Chagall poté così collaborare nel progetto architettonico ed organizzare la distribuzione delle opere, rifiutando il criterio cronologico. Nulla venne lasciato al caso. Per il pittore russo l’arte era essenzialmente religiosa ed il tema biblico costituì una sorta di centrale filo conduttore della sua produzione; da qui derivò la decisione di donare allo Stato, riunendo in un unico luogo, costruito appositamente, il suo più importante lavoro dedicato alla Bibbia

Kees van Dongen, dal realismo dei bordelli ai salotti mondani di Parigi

E’ curioso ricordare che l’olandese aveva preso l’abitudine di frequentare insieme a Picasso, il Circo Medrano, divertimento poco costoso e quindi facilmente accessibile anche agli squattrinati artisti di Montmartre. Per entrambi fu un periodo breve, ma molto produttivo, terminato il quale Van Dongen ritorno ad essere il “pittore della donna”, vero e proprio cultore del corpo femminile

Filmato autentico. Matisse ritrae dal vero. Ma perchè aveva bisogno di modelle?

E' reale - e osservando la sua pittura estremamente sintetica sembrerebbe un aspetto leggendario della sua attività - la necessità che Matisse aveva di lavorare con modelle e modelli per la propria attività pittorica. Anzi. Possiamo dire che egli era più assillante e noioso, nei tempi di posa e nello scrupolo che egli poneva a "guardare dal vero", di un autentico ritrattista. Eppure se osserviamo le immagini che egli ricava dai soggetti notiamo una semplificazione estrema all'interno della quale il principio di individualità del modello stesso si perde nell'universalità. Eppure Matisse non poteva rinunciare a questo contatto

Alfred Kubin, quel mondo di cadaveri cresciuto dopo la morte di mia madre. Il video

Dalle sue opere emerge incessantemente la sofferenza dell’uomo, che egli cerca di rappresentare attraverso disegni dominati da toni neri, nei quali l’umanità è sottomessa da forze superiori che solitamente sono rappresentate, in modo particolarmente emblematico, come giganti. Tra coloro che maggiormente influenzarono Kubin troneggiano le figure di Bruegel, Redon, Klee, Goya, Ensor e Munch, mentre, nonostante alcune similitudini, non ha mai fatto parte integralmente del movimento espressionista

Piero Dorazio – Quotazioni gratis, biografia, opere

Piero Dorazio, autore che ha incarnato per una vita la ricerca dell’astrattismo italiano, da quando nel 1947 redasse il manifesto del “Formalismo-Forma 1”, insieme a compagni illustri, come Accardi, Attardi, Consagra, Sanfilippo e Turcato. Dorazio è stato fra i maestri del Novecento del nostro Paese più noti all’estero. Nato a Roma nel 1927, si iscrive ad Architettura. Nel 1946 espone con il “Gruppo Arte Sociale”, (Perilli, Guerrini, Vespignani, Buratti, Muccini e altri) e punta a liberare la pittura italiana dal provincialismo, in polemica con “Novecento” e la “Scuola Romana”. Dipinge allora le prime composizioni astratte