Lucchese d'origine, tosco- romano nella formazione, allievo di Francesco Salviati, che a sua volta, era cresciuto agli esempi di Michelangelo, Raffaello, Andrea del Sarto, assumendo anche modelli bronziniani e del grande Manierismo toscano, Giuseppe Porta detto il Salviati, il Salviatino o il piccolo Salviati, nacque a Castelnuovo di Garfagnana nel 1520 e morì a nel 1575 a Venezia, divenuta sua città d'adozione. Lodato, tra gli altri da Vasari, che ne Le vite gli dedica un'ampia disamina, da Bernardo e Torquato Tasso, da Sansovino e da numerosi altri grandi personaggi dell'epoca, ebbe il merito di fondere, a Venezia, i modi centro-italici con le tradizioni pittoriche venete. Operò anche accanto al Veronese, a Tiziano e a Tintoretto
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L'impasto contenente le sostante fosforescenti, in quegli anni era utilizzato dagli attori che lo spalmavano sul volto o sulle mani per ottenere effetti sorprendenti. Stile arte intervista Roberta Lapucci, da anni impegnata da studi tecnico-scientifici sulle tele di Merisi
Pittore raffinatissimo di matrice manierista, con esiti molto elevati nell'ambito della ritrattistica e della resa degli abiti sontuosi, pittori con notevoli capacità introspettive, Alessandro Allori (Firenze, 31 maggio 1535 – Firenze, 22 settembre 1607) rimane estremamente compresso dalla gigantesca figura del Bronzino, il suo maestro, con il quale viene molto spesso confuso.
Il geniale Leonardo ha diritto di primogenitura anche nei confronti dell’anamorfosi...
“Anamorfosi” è parola che appare nel Seicento e designa una certa specie di “depravazioni ottiche” fondate sui giochi della...
ARTE E DIFFAMAZIONE Ecco uno dei casi più curiosi e clamorosi del pennello al servizio della pubblica denigrazione.
Tanti sono i personaggi affrescati sulla volta della chiesa dell’Immacolata a Rivolta d’Adda. Secondo uno studioso, gli autori dei ritratti li avrebbero eseguiti ispirandosi alla lettera ai dettami contenuti nel Trattato sulla pittura di Leonardo da Vinci
Karel van Mander, come Vasari autore di un Libro della pittura, annovera Joachim Patinier tra gli “inventori” del genere del paesaggio, ammirato anche da Dürer. In un documento del 1566, un collezionista, il notabile spagnolo Felipe de Guevara, racconta una vicenda davvero insolita che riguarda proprio l’artista fiammingo.
In un affresco dell’abbazia di Chiaravalle Milanese c’è chi ha intravisto la mano del maestro fiammingo. L’ipotesi è intrigante, ma non tutti gli studiosi si dichiarano d’accordo
Per Vittore Carpaccio è partner spettacolare di san Giorgio nel combattimento contro il drago.Per Piero della Francesca è presenza metafisica sui campi di battaglia. Mentre Caravaggio lo elegge a testimone della luce di Dio