Ciò che risulta basilare, nell'impressionismo, non è il rilevamento fotografico della realtà, ma una percezione e una rappresentazione emozionali, selettive, amplificanti, che tendono a privilegiare certe aree di osservazione, a potenziare il rapporto luce ed ombra, ad incrementare la vibrazione cromatica, il senso di calore o di freddo. Una sintesi cromatica che muove intensi ricordi sensoriali nello spettatore
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Le vicende individuali e il mito collettivo, in un intreccio di intimità e condivisione, volontà tenace e resa incondizionata ai superiori destini della Storia - I quadri di Pagliarini, Buzio, Roi, Pollastrini, Pogliaghi, fino al bellissimo “Paolo e Francesca” di Gaetano Previati.
L'artista soggiornò, nel 1913, a Tremosine, paese dell'Alto Garda. Dipinse dal porto il centro della riva opposta, utilizzando il cannocchiale non solo per avvicinare l'immagine, ma per appiattirla nella luce, come se fosse la tavola di uno dei suoi amati mosaici. I motivi della scelta paesaggistica e tecnica. La veduta di Malcesine che qui vediamo fu distrutta da un incendio nel 1945
Pittori come Faruffini o Corcos rilanciarono in alcuni dipinti le immagini delle donne ribelli, delle quali oggi non afferriamo più il senso rivoluzionari. Ma la sovrapposizione delle gambe. le lettura e il fumo erano nell'Ottocento indice di una modernità scandalosa che venne rilevata da diversi artisti
In Conversazione al caffè, opera dipinta da Boldini attorno al 1879, l’artista dichiara il proprio sogno pittorico ed erotico. Il pittore si compiace infatti – considerate anche le sue caratteristiche fisiche che non lo renderebbero particolarmente competitivo in questioni d’amore – di tenere unite, nello stesso quadro, le due donne del periodo parigino: a sinistra la contessa Gabrielle de Rasty, a destra la bionda Berthe. Due mondi conflagranti
Che cos’è esattamente la “Sindrome di Stendhal”? Perché una fanciulla di Botticelli può scatenare gravi squilibri e disagi nella psiche del visitatore? Ce ne parla Graziella Magherini, la psicoanalista che per prima ha studiato il fenomeno, coniando la celebre definizione
Un viaggio tra le opere del pittore bresciano, grande vedutista che cantò Milano, il centro e i Navigli. Un pittore dalle doti tecniche elevatissime. Un ritrattista intenso
Perfezionista, originale e maniacale. Fino a ritoccare - pericolosamente - le proprie opere esposte nelle sale d’importanti musei. Bonnard è uno degli artisti che, seguendo una strada in precedenza percorsa da Gauguin e dai Nabis, dipingeva a memoria. Una preoccupazione che portava Bonnard ad aggiungere anche elementi nuovi all’opera esposta nel museo, come se fosse nella tranquillità del proprio studio, lui e il suo quadro dinnanzi
Monti incombenti, luci piene di eloquenza. Come se la natura osservasse l'umanità, dominandola con il proprio sguardo magnetico. Piccole figure rimangono schiacciate dalla vastità, nel fondovalle, antropizzato, e minimamente tiepido e confortante. E' con l'opposizione di questi due temi, entrambi fondamentali nell'impasto romantico, che il pittore ottiene visioni da brivido. Hans Fredrik Gude (1825-1903) è considerato, con Johan Christian Dahl, uno dei paesaggisti più importanti della Norvegia, associato con la scuola di Düsseldorf.
José Jiménez Aranda (Siviglia, 1837-1903) fu un grande pittore accademico, legato alla pittura di storia o di genere, e in particolare al mondo spagnolo del Settecento. Non mancavano anche quelle scene legate al mondo popolare, trasognato e pittoresco. Ma ciò che possiamo cogliere da questi artisti di formazione "costretta" è il virtuosismo tecnico. José Jiménez Aranda è stato professore e presidente della Reale Accademia di Belle Arti di Santa Elisabetta d'Ungheria a Siviglia, professore della Scuola Ufficiale di quella città e Commendatore dell'Ordine di Isabella la Cattolica. Non poteva certamente, con questa carriera, aprirsi al ruolo di innovatore o fare ricerca. Le accademie, in fondo, hanno sempre disincentivato, anche con violenza ogni passo avanti, poichè esse sorgevano per il perpetuarsi di una tradizione formale che diveniva tradizione politica sostanziale