Meno apprezzata, nella produzione del maestro, la breve fase impressionista. Le valutazioni salgono dopo la svolta bretone, con il massimo della valutazione per il periodo polinesiano. L'interesse per la scultura e per le decorazioni
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La mostra milanese - dal 28 febbraio al 3 maggio - rappresenta un ulteriore contributo allo studio e alla conoscenza della lunga, quanto fortunata parabola artistica di Mariani, iniziata nel 1878 a Milano sotto l’egida del pittore Eleuterio Pagliano e conclusasi con tutti gli onori a Bordighera, in Liguria, nel 1927: nella sua carriera Mariani ha esposto infatti in ben 480 mostre, ottenendo – unico artista al mondo – quattordici medaglie d’oro e nove d’argento, mentre le sue opere hanno avuto acquirenti illustri quali, ad esempio, Andrew Carnegie, Charlie Chaplin, Max Linder, Giacomo Puccini, Arturo Toscanini, Adolph Thiem, lo zar di Russia Nicola II, la Real Casa di Savoia, le famiglie Bernasconi, Florio, Rockefeller e Rothschild
Nella capitale francese partecipò alle esposizioni di vari Salons e nel 1830 fu insignito del premio Medaglia d’oro, che gli fu consegnato da Luigi Filippo. In virtù dell’eterno provincialismo italiano, l’incoronazione francese diventò immediatamente foriera di un notevole successo in Italia.
Dalla via indicata dalla scuola napoletana di paesaggio che già considerava, pur con toni a volte melodrammatici, la realtà come oggetto di particolare attenzione, si spostò gradualmente in una direzione sempre meno caratterizzata dal pittoresco e sempre più connotata da una profonda osservazione del vero. Anche per questa sua ansia di verità, da trasfondere poi nei dipinti, fu tra i primi artisti a sviluppare un forte interesse per la fotografia, poi applicata, in diversi casi, come struttura di base dei suoi dipinti.
Una selezione di opere provenienti da musei e collezioni private di ogni parte del mondo, racconterà dal 22 febbraio al 15 giugno, l’avventura attraverso la quale Matisse, al pari di Picasso, si è ispirato al più classico dei temi, quello della figura, e ne ha sovvertito la rappresentazione tradizionale.
Dal 1 febbraio al 15 giugno 2014, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì propone ancora una volta una lettura innovativa di un periodo straordinario della storia dell’arte italiana
Nell’autunno del 1881, Pierre-Auguste è in crisi. La scelta impressionista gli va stretta, ormai. Decide così di mettersi in viaggio per il Belpaese. S’innamora della grande tradizione veneziana, degli affreschi di Pompei. Il genio di Raffaello lo manda in estasi. Al ritorno, la sua pittura non sarà più la stessa
In mostra al Le Muse 2 di Cortina d'Ampezzo, dal 26 dicembre al 6 gennaio, una selezione attentissima di “Venti capolavori dell’Ottocento italiano”
Artista dalla personalità complessa e inquieta, spesso in fuga dalla Sicilia tra Napoli, Roma, Firenze, Parigi e infine Capri - che si rifugiò negli ultimi decenni della sua vita - Leto accolse nella sua produzione tanto le suggestioni giovanili di Lojacono quanto gli esiti moderni e nervosi della ‘pittura di macchia’ appresa nei suoi soggiorni fuori. dall’isola. Gratis: quanto vale un quadro di Antonino Leto