In questa seducente teletta, il giovane spazzacamino è ritratto seduto sul gradino d’ingresso, mentre attira l’attenzione di un corpulento tacchino che spera di ottenere qualche briciola del suo cibo. L’opera, un olio su tela di piccola dimensione (36x27,5 cm), firmata e datata, giungeva in laboratorio presentando un appesantimento chiaroscurale causato dall’ossidazione della vernice protettiva
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La formazione nella bottega dei fratelli Giulio e Antonio, la svolta autonoma, i contatti con i Fiamminghi. Pagliaga: "Ritengo che Vincenzo fosse soprattutto interessato alla dimensione ironica e grottesca evocata dai personaggi popolari del mondo contadino, che inseriva nei suoi dipinti esaltandone gli aspetti più rozzi e in qualche modo 'volgari'".
Il pitocco che legge le stelle per un pubblico immaginario è l’atomista Democrito dipinto da Luca Giordano. Così si ammira e al contempo si deride la scelta degli intellettuali che attenendosi al pensiero finiscono per perdere grazia e fortuna. La scelta del rifiuto dei desideri e dei beni materiali, come condizione per raggiungere meglio il piano delle idee, porta la rappresentazione dei pensatori più vicina a un’immagine di indigenza ieratica e permette l’individuazione di un registro basso-grottesco, che enfatizza la povertà, trasformandola in nera miseria, come avviene in Salvator Rosa, Jusepe de Ribera e, appunto, Luca Giordano
La classificazione e la giustificazione ideologica del proliferare delle razze testimoniate dai quadri del Settecento messicano contiene piccoli segnali volti ad accreditare la liceità dei matrimoni misti nel Nuovo mondo
Durante il suo soggiorno a Roma, Van Laer è diventato anche una delle guide di Schildersbent o "banda di gilda" fondata nel 1623 dagli artisti olandesi, con sede nella città italiana, per proteggere i loro interessi. Intorno 1637 l'artista ha lasciato Roma per tornare nel Paese di origine, ma si ritiene che abbia compiuto un secondo viaggio nella città dei Papi, nel 1642, poco prima della morte. Soltanto una trentina di opere possono essere attribuite in modo sicuro a Pieter van Laer. Tra le caratteristiche della sua arte deve essere menzionata la pennellata a impasto materico, il naturalismo vivace e il gusto per il chiaroscuro drammatico. L'importanza del lavoro di Van Laeer dei bamboccianti era enorme. I suoi dipinti godevano di grande favore non solo sul mercato ordinario dell'arte, dove raggiungevano prezzi considerevoli, ma anche tra la nobiltà e l'alto clero.
Il quadro in cui è ritratta una donna, infatti – e in cui si mescolano sapori di ascendenza nordica e naturalismo – potrebbe essere simile a uno di quelli presi in considerazione dal Tribunale Arcivescovile di Genova per processare l’“eretico” Strozzi con l’accusa di esercizio illecito della pittura e più precisamente “contra decorem dignitatis sacerdotalis exercuit et exercet artem pictoris, images ac picturas tam prophanas quam non”. Il motivo dell’accusa risiede nel fatto che il religioso crei un dipinto che vada oltre i ristretti canoni del tempo, aderendo al processo di secolarizzazione della pittura che vede negli artisti laici del nord-Europa i promotori
I fratelli Le Nain sono tre: il vecchio Antoine, Louis e Mathieu, il più giovane. Provenienti da Laon, si sono formati presso un artista molto probabilmente nordico, la cui identità non è nota. Si stabilirono a Parigi nel 1629, nell'area privilegiata di Saint-Germain-des-Prés, dove risiedevano i pittori provinciali e stranieri che volevano sfuggire alle costrizioni della società parigina. Le loro composizioni più famose mostrano contadini rappresentati con grande potenza emotiva e completa originalità, soprattutto per l'epoca. Queste scene mostrano la verità umana più umile, con una dignità senza precedenti. I fratelli Le Nain hanno creato un nuovo tipo, applicando alla rappresentazione del popolo regole di un ritratto di gruppo basato sull'assenza di narratività. I volti sono rivolti verso lo spettatore con gli occhi intensi o con espressioni sognanti e malinconiche
Jacques Callot , nato a Nancy nel 1592 e morto nello stesso luogo nel 1635 , è un disegnatore e scrittore francese, della regione della Lorena , la cui opera oggi più nota è una serie di diciotto incisioni intitolata "Le grandi miserie della guerra" , nelle quali evoca con cupezza drammatica le devastazioni della guerra dei Trent'anni. Goya ne sarebbe stato influenzato. Di origine nobile, cercò di sottrarsi alle strette dell'educazione paterna e, a dodici anni, fuggi in Italia con una carovana di zingari e teatranti