La scelta di una grande eleganza contrassegna le immagini scattate dal fotografo francese, che evita pose artificiose per cogliere la modella in un momento di espressiva sincerità. Non c'è grande giornale di moda che si sia avvalso delle foto per la copertina
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E’ lo zio Pietro, che ha un piccolo studio fotografico, ad avvicinarla, per primo, alla fotografia. Nel 1913 si trasferisce a San Francisco, raggiungendo il padre che era già emigrato e trova un lavoro in una fabbrica tessile, iniziando anche ad affacciarsi nel mondo della recitazione teatrale. Sposa nel 1918 il pittore Roubaix "Robo" de l'Abrie Richey, e con lui sceglie di andare a vivere a Los Angeles, dove Tina nutre la speranza di affermarsi come attrice, esordendo nel 1920 con il film The Tiger’s Coat
Dotata di un notevole occhio pittorico, influenzata compositivamente dal'atmosfera preraffaellita che permeava l'immaginario del suo tempo, Julia Margaret Cameron, delicata e sensibile signora della buona società inglese, nata nel 1815, anno del Congresso di Vienna a Pattle, è considerata una delle migliori ritrattiste dell'Ottocento, per quella sua capacità di trovare, in lunghe estenuanti pose dei suoi soggetti, le posture e le espressioni che meglio esprimessero la personalità dell'effigiato
Egli seppe distinguersi anche per quell'intensa capacità di far uscire le star del Novecento dal guscio stereotipato, per trarne intensi ritratti fotografici. Questa sua inclinazione fortemente introspettiva è ben rilevabile nel video che qui presentiamo
Le immagini di Francesca Woodman appaiono tragiche icone ed emblematiche denunce di quel male di vivere che ha attraversato tutto il Novecento, la scelta di un mondo altro, diverso dal mondo reale, quindi Surreale appare l’unica alternativa possibile per uscire dalla prigionia che la vita impone. Figure sole, decontestualizzate, appaiono avvicinate tra loro apparentemente senza un preciso significato, ma è proprio questo corto circuito semantico che conduce all’armonia.
Una personalità poliedrica e dalle molte vite. Una grande fotografa. E infatti dopo aver vissuto con la famiglia tra Parigi e Buenos Aires – il padre famoso architetto croato e la madre francese – e dopo aver frequentato l’École et Ateliers d’Arts Décoratif e l’Accademia di André Lhot – dove incontra e stringe amicizia con Henri Cartier-Bresson – Dora Maar viene convinta a studiare fotografia all’École de Photographie de la Ville de Paris dal critico Marcel Zahar, anche se sarà soprattutto Emmanuel Sougez a fornirle preziosi consigli tecnici
14 agosto 1945. Di bocca in bocca vola la notizia della resa del Giappone. La guerra è finita anche per gli Stati Uniti. La gente esulta, si abbraccia, grida di felicità, anche in Times Square. Proprio nel momento in cui le strade e le piazze sono occupate da gente festante, il fotografo Alfred Eisenstaedt è sulla via. davanti a sè vede una scena che sarebbe divenuta memorabile; l'amore che vince la guerra. Un marinaio si avvicina infatti a un' infermiera la abbraccia, la piega fino a a baciarla profondamente per la gioia
Weston privilegia nella visione degli oggetti le forme astratte e la forza demarcante delle linee di contorno, iniziando così a proporre quella che era la sua verità in cui fluiva una grande capacità di vedere poeticamente ciò che lo circondava con attenzione sia alla realtà delle cose che alla loro astrattezza
Figlio di uno stampatore-libraio, Gaspard-Félix Tournachon, detto Nadar, nacque a Parigi nel 1820. Dopo il liceo, quel ragazzo grande e grosso, rosso di capelli e con gli occhi perennemente sbarrati si iscrisse a Medicina, ma fu costretto a interrompere gli studi a causa della morte del padre. Fu disegnatore, caricaturista, fotografo, editore, agente segreto, promotore di viaggi e di missioni patriottiche in mongolfiera; ispirò Jules Verne; ospitò nel proprio studio la prima mostra degli impressionisti...