Tecnica raffinata e di ottima resa, con materiali estremamente poveri, per quanto molto rara, è quella utilizzata dall'artista romano Benedetto Pistrucci per realizzare, nella prima metà dell'Ottocento questa coppia di tondi (13,5 centrimentri di diametro) in rilievo, di soggetto erotico. Una piastra raffigura un satiro e una baccante, mentre l'altro, Apollo con una ninfa
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Fu turbolenta protagonista di clamorosi scandali nella Bologna del ’500. Nell’opera citata da Vasari trasformò la biblica moglie di Putifarre in una donna impegnata a rivendicare il diritto alla libera espressione dei propri sentimenti
Dolcezza, forza e luminosità sono le caratteristiche salienti dell’opera di Desiderio da Settignano, artista che, come la maggior parte degli scultori precedenti Michelangelo, è stato lungamente e ingiustamente trascurato dalla critica, ma che, con le sue creazioni di estrema intensità espressiva, di grande carica emotiva, di levità e di grazia, esercitò in realtà una forte influenza nella particolare fioritura della scultura che caratterizzò il terzo quarto del Quattrocento fiorentino
Nonostante non si fossero mai conosciuti, il ragazzo di Vinci fu cresciuto nell’aura straordinaria del celebre fratello del papà. Al punto che fece propri gli esiti della grazia leonardesca, suscitati da un enorme rispetto per la figura umana e dall’attenzione ai moti dell’anima. Le sue sculture dimostrano un’attenta osservazione dei dipinti di quell’illustre familiare che ne divenne il “padre a distanza”
La decorazione tribolesca del Castello non costituisce un esempio isolato: la scultura di animali aveva infatti destato l’interesse di non pochi scultori dell’epoca. Il temperamento naturalistico di Baccio Bandelli, dall’algido registro citazionista di sostenuto tono oratorio, era del tutto differente rispetto a quello di Tribolo. Nonostante gli studi di bestie da lavoro realizzati dal vivo, al momento di affidare al marmo i suoi animali Baccio prediligeva uno stile magniloquente e austero ad un tempo
Bruce Boucher, tra i massimi studiosi di scultura italiana, racconta ai lettori di Stile storia e segreti della terracotta, l’umile tecnica che intrigò Ghiberti e Donatello, Bernini e Giambologna
Sono tre terrecotte conservate in Santa Giulia, a Brescia, ispirate ai disegni che il grande maestro dedicò agli studi sul volto e sui "moti dell'anima". Forte la deformazione delle espressioni per questi manufatti che testimoniano l'immediato propagarsi dell'iconografia vinciana in Lombardia