Il 22 giugno 2014 si è chiusa la mostra, nel Museo di Possagno (Tv), “Le Grazie di Canova” che è stata vista da trentacinquemila visitatori, un successo di pubblico e di critica oltre ogni più rosea aspettativa.
Posts published in “Scultura antica”
Dal 5 giugno al 16 novembre 2014, l’Antikenmuseum di Basilea (Svizzera) ospita la mostra "ROMA ETERNA. 2000 anni di scultura dalle collezioni Santarelli e Zeri".
“Allora la precocità. Il genio e la precocità che lo portano a spazzare via tutto ciò che era stato fatto fino a quel momento. Annulla la cultura della serra medicea che imperava delicatamente a Firenze, rinnova l’iconografia"
Dietro la leggenda del presepe di Greccio si nasconde in realtà una rivisitazione del Natale mediante materiali all’epoca già disponibili. Come le statue lignee del Bambino Gesù usate nei “drammi liturgici” fin dal decimo secolo.
Merisi prediligeva la compagnia di amici artisti, magari non pittori, ma scultori, per andare all'osteria e al bordello. Mentre si divertivano parlavano d'arte o tessevano qualche trama contro colleghi. Ma nella storia di Merisi alcuni nomi vengono confusi
La scoperta in una chiesa di Gualdo Tadino, in Umbria. Il lavoro venne realizzato nel 1548 da Nerone da San Sepolcro, allievo di Buonarroti. "E' un autore che io amo molto - ha detto il critico d'arte - e che conosco in modo particolare. Nella mia collezione ho un'opera molto simile a questa"
È stato presentato oggi, nel Primo Corridoio della Galleria degli Uffizi, il restauro del busto marmoreo della cosidetta Poppea sponsorizzato dalla sezione fiorentina di Italia Nostra...
Il modello in terra cruda del celeberrimo gruppo marmoreo di Giambologna salvato dal restauro. Ecco perchè l'argilla non cotta è un materiale delicatissimo, che moltiplica fratture ed esfogliazioni
L'uso delle maschere funebri è antichissimo. Si ritiene infatti che i volti di cera degli antenati, presenti nelle case degli antichi romani, derivassero, in buona parte, dai calchi dei volti dei defunti. Ciò consentiva di conservare l'immagine tridimensionale del viso dell'estinto. I calchi venivano compiuti con materiale che si rapprendeva con una certa rapidità, come il gesso. Il calco in gesso del volto funebre e della mano fu in uso fino al primo decennio del Novecento, anche se già si riteneva questo ricordo tridimensionale troppo macabro