Sabato 27 aprile, il Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola riapre al pubblico Casa Varoli: dopo quattro anni, gli oggetti, le opere e l'archivio dell'artista della cartapesta Luigi Varoli (Cotignola, 1889-1958) tornano finalmente ad abitare la sua casa-studio, ora ristrutturata e ampliata.
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Questa strada è stata recuperata, in recenti lavori, per una lunghezza 100 metri, sembra estendersi fino al mare., per un totale di poco inferiore al chilometro. Archeologi al lavoro per capire esattamente la funzione dei lunghi colonnati
Tra giorni alla Casina. Orari e presentazione. La scelta di eventi culturali all'interno di un antico edificio, recentemente recuperato e restaurato dall'imprenditore Gianpiero Franchini
"Questo impianto atipico, costituito da imponenti blocchi di granito - spiegano gli archeologi dell'Inrap - è organizzato ad arco attorno ad una sorgente sviluppata. Una sorta di “muro o cinta monumentale”, questo terrapieno potrebbe essere datato grazie alla presenza di frammenti ceramici del III e IV secolo . Ulteriori rilievi georadar hanno permesso di fornire una visione a larga scala di questa costruzione, che prosegue nel lotto annesso, non interessato dai lavori".
Nel corso degli scavi, gli archeologi hanno trovato una vasta gamma di reperti preziosi, dalle spille alle fibule, dalle perle di vetro ai diademi di bronzo. Un altro elmo è stato trovato durante le precedenti stagioni di scavo,. L'individuazione dello strumento bellico di protezione e i corredi indicherebbe l'individuazione di tombe di famiglie cospicue presso la società illirico-greca.
Parte venerdì 19 aprile il festival dedicato ai bambini e ai ragazzi che si svolgerà a Firenze e avrà come titolo Germogli. Protagonisti i temi della terra, della natura e delle relazioni fra esseri viventi.
Una vasta colonia romana, precedentemente sconosciuta, è emersa durante scavi archeologici nella regione di Steinacher, Canton Argovia. Fondamenta murarie, detriti di edifici romani e reperti significativi testimoniano l'importanza di questo insediamento, situato a soli 2,2 chilometri dal campo legionario di Vindonissa.
Un registro duplice in mostra e nel collezionismo dell'epoca: da un lato la verità - un po' calvinista, diremmo - che racconta, attraverso la pittura, l'umanità industriosa, in campagna, con ogni forma di allevamento e di pratica artigianale, che troviamo affollata nei quadri dei Bassano, famiglia di artisti veneti che realizzò - trasfigurando atmosfere fiamminghe - una serie di fortunati dipinti sulla fortuna prodotta dalle attività agricole, dall'altra la mitologia e il sogno agreste, tra arcadia e ironia grottesca, legata ai miti goderecci di Pan e Bacco, che si intersecano al vino e alle belle ninfe, come la mostra documenta.
Un effetto ottico raffinatissimo all'interno di un ambiente altrettanto raffinato nel quale intrattenersi in momenti conviviali, tra banchetti e conversazioni, in cui si respirava l’alto tenore di vita testimoniato dall’ampiezza dello spazio, dalla presenza di affreschi e mosaici databili al III stile, dalla qualità artistica delle pitture e dalla scelta dei soggetti
Attraverso oltre centocinquanta lavori, che spaziano da disegni a opere grafiche, da gioielli ad arazzi, documenti storici, libri, riviste, fotografie, documentari e film la mostra traccia lo sviluppo dell’estetica, unica e personalissima del poliedrico artista e ne ripercorre i momenti salienti della tumultuosa carriera.