L'origine del dipinto risalirebbe al 1624, quando sarebbe entrato a far parte della prestigiosa collezione del cardinale Alessandro d'Este a Roma, un mecenate del Guercino. Dopo diversi passaggi attraverso le collezioni ducali estensi di Modena e l'occupazione napoleonica, il dipinto è stato riportato alla luce dalla galleria Moretti Fine Art nel 2023
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Una fossa conteneva numerosi mattoni stampati e dotati di sigillo militare, prodotti tra il 98-101 d.C., destinati ad essere utilizzati per costruire pilastri per il riscaldamento a pavimento. I pilastrini erano chiamati suspensurae. derivato da suspendĕre "sospendere". Infatti numerosi pilastrini creavano la base per un pavimento "galleggiante" nella cui intercapedine veniva fatta circolare, per riscaldare case o terme, l'aria calda e il fumo provenienti dal praefurnium, un grosso focolare che si trovava in un punto interrato dell'edificio
Un quadro alla Monet, dipinto da Leon Riket (1876-1938), un impressionista belga che colse le suggestioni dei paesaggi francesi, va all'asta in queste ore, on line, sul sito Catawiki . Riket si formò all'Accademia di Anversa e all'Istituto Nazionale Superiore di Belle Arti di Anversa con Franz Courtens. Dipinse paesaggi, marine, scene domestiche e nature morte floreali
Tra le monete, spiccano gli stateri d'oro, ciascuno rappresentante il salario di un mese di servizio. Questi preziosi pezzi sono affiancati da un tetradramma corinzio, 15 monete provenienti da Olimpia, una moneta di Cirenia e una piccola moneta locale. L'ampia varietà di monete riflette la complessità delle interazioni commerciali e militari dell'epoca
Arrivano i risultati di laboratorio e viene pubblicato il primo studio sulla tomba oggetto di scavo l'estate scorsa. L'archeologo Karl-Göran Sjögren spiega che, mentre il materiale della tomba contiene ossa di mani e piedi, frammenti di costole e denti, sono notevolmente assenti teschi e ossa più grandi come quelle delle cosce e delle braccia.
L'annuncio del sindaco Rosaria Succurro. I materiali saranno studiati dalla Soprintendenza di Cosenza. La testa di Gorgone era probabilmente un elemento decorativo in forma di placchetta metallica. Lo studio del materiale consentirà di stabilire se il reperto sia di derivazione rinascimentale o se sia più antico
L’esposizione non trascura ovviamente l’attività di Toulouse-Lautrec nel campo del manifesto. Oltre alle celebri Affiches, vengono esposti dipinti e disegni preparatori dell’artista, affiancandoli in un rapporto dialettico ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti, che spesso affrontano le medesime tematiche. Questa attenta ricostruzione dell’intera attività di Toulouse-Lautrec, attraverso le sue opere (60 opere dell’artista su più di 200 opere complessive esposte) intende evocare in maniera più vasta e organica la vivacità della scena artistica parigina, superando il riduttivo concetto di Belle Époque.
«La mostra – afferma Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa – ripercorrerà gli alti e innovativi raggiungimenti di quell’arte che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura, quando non addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra»
I visitatori potranno entrare nelle antiche sale del Collegio – solitamente accessibile solo su prenotazione – e visitare gli studi d’artista di Nicola Bizzarri, Federico Falanga, Chiara Innocenti Sedili, Elena Vignoli e Aurora Vinci, locati su tre livelli del palazzo della fine del XVII secolo
Signora, chi era suo padre? Un illuso? O un epigono di “Fantomas”, personaggio simbolo del crimine impunito, uscito nello stesso 1911 dalla fantasia di Marcel Allain? "Papà Vincenzo era un idealista. Nato a Dumenza l’8 ottobre del 1881, andò in Francia nel 1909 e, dopo essersi adattato a ogni lavoro, fu preso in una squadra di imbianchini!.