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Posts published in “Stile arte New York”

Caravaggio. Chi si muove dietro la tenda di Giuditta e Oloferne? Nuove figure. Ecco com’era, il quadro, quando fu impostato

L'artista aveva la necessità di agire in un ambito fortemente narrativo, configurando, negli strati più profondi il "prima" e il "dopo". Il volto crudele del generale nemico, una seconda testa sul braccio della donna. Un'ancella giovane. Un gruppo di personaggi attorno al tavolo imbandito per la festa al condottiero. Una figura con barba. La quinta architettonica

Pittura e Psicologia. Cosa significano le malinconiche finestre di Hopper

Secondo l’opinione di Hillman, sia in pittura che nel cinema, questo elemento architettonico ha svolto e svolge tuttora un ruolo decisivo per il nostro immaginario. E proprio Hopper è stato un “genio della finestra”, colta sia dall’interno che dall’esterno. Prima di lui, nell’affrontare il tema, “geni” erano stati Rembrandt, Vermeer e molti altri. Tornando ad Hopper, è d’obbligo riconoscere che egli sia stato, con i suoi ambienti silenziosi e le scene distaccate, un interprete profondo delle relazioni umane. Al tempo stesso, le architetture rivestono un ruolo primario all’interno delle sue composizioni, e per questo motivo il pittore ha giocato con elementi lontani dalla mera realtà: finestre sproporzionate rispetto alla mute figure umane e una luce il più delle volte “tremenda”

La zucca, simboli e significati sessuali nell’arte. Dall’eros alla prosperità. Auguri d’abbondanza

A metà del Cinquecento la zucca americana, nelle sue numerosi varianti, apparve con sempre maggior frequenza nei quadri dedicati ai cosiddetti mercati - che, in realtà, nascondevano, sottotraccia, finalità propiziatorie o comico grottesche legate al rapporto tra materia e sessualità,come avviene nei fiammingo Pieter Aertsen (Amsterdam, 1508-1575) e nel nipote Joachim Beuckelaer (Anversa, 1530 circa, 1573), collezionato dai Farnese. Essa può alludere al tempo stesso alle rotondità femminili, ma soprattutto, alla gravidanza

Kara Walker contro l’uomo bianco. Tensioni etniche nell’arte. La tecnica delle silhouette

E' nota soprattutto per i suoi grandi quadri di silhouette nere, che riprende, sotto il profilo tecnico dalle pratiche d'arte applicata viennesi e parigine, un tempo utilizzate per realizzare rapidamente ritratti di profilo. Il bianco e il nero posti in contrasto assoluto, in un'inconciliabilità cromatica, le carte decoupé con una violenta delineazione del tracciato ritagliate, i formati ampi,la ripresa di immagini di antiche fiabe trasformate in luoghi della violenza conferiscono a questa artista una notevole potenza.Oggetto del suo esame sono soprattutto le tensioni tensioni razziali in America, le repressioni compiute dal potere, la violenza di genere e la sessualità.

Gualtiero Marchesi, dall’humus alla Luna. Meteoriti e “pietre” primordiali nel piatto

Credo nell’utilità della bellezza. E credo nel colore, ma non in un colore che - se abbandonato a se stesso, a sogguardarsi come un Narciso impalpabile - finisce per svaporare in atomi lievi; credo nel colore vivificato dal connubio con la materia, con la robusta, allappante consistenza delle cose.

Le sculture lucenti e specchianti di Koons. Mostra a Palazzo Strozzi. Cosa significano le sue opere

Il neo-pop americano punta ad utilizzare materiali industriali, colori accesi, forme semplici e marcate, derivate dal mondo dell'infanzia e dal cinema, giocando spesso a livello di ironia e contando sull'effetto-sorpresa, nonché sull'indignazione di una parte del pubblico

Ottantenni divorziano e litigano sui quadri. Il giudice manda all’asta collezione stratosferica

La raccolta - che comprende lavori di Giacometti, Picasso, Warhol - ha una stima di 600 milioni di dollari e sarà venduta da Sotheby's. I due coniugi, nelle divisioni, attribuivano valori diversi ai pezzi. Ma dietro a questa vicenda c'è un profondo aspetto psicologico che caratterizza le coppie che si separano e che colpisce ciò che aveva un profondo valore sentimentale condiviso

Winston Churchill pittore-statista – Storia, quotazioni, video

L’intero corpus delle opere di Churchill conta più di cinquecento dipinti, metà dei quali realizzati tra il 1930 e il 1939. Sotto il profilo pittorico, l’artista rielabora temi e soggetti cari all’Impressionismo, dimostrando di avere osservato l’arte di Cézanne. Nel gennaio del 1921 espose per la prima volta la sue opere, nella Gallerie Druet a Parigi, con lo pseudonimo di Charles Monrin. I dipinti ebbero un discreto successo. Sei quadri furono venduti. E non fu poco. Nel 1925, sempre sotto stretto anonimato, vinse il primo premio in una mostra di dilettanti a Londra con Winter sunshine - Luce del sole invernale -. L’opera aveva rischiato di essere squalificata poiché un giurato - Joseph Duveen - dubitava che potesse essere stata realizzata da un pittore dilettante. Nonostante il riconoscimento, Churchill non era molto sicuro di se stesso.

Le ombre di Caravaggio. Ecco come il pittore otteneva la massima verità

Maurizio Bernardelli Curuz: "Caravaggio punta al massimo risultato. Non deve seguire un protocollo accademico. Non deve documentare nulla, del processo creativo. Vuole raggiungere un risultato che crei ammirazione sconcerto. Quindi utilizza tutto ciò che possa consentirgli di raggiungere il risultato migliore. Disegni, lacerti di tele, sagome, cartoni, mascherine, ombre, sigilli impressi sull'imprimitura, piccoli calchi, dita, vernici, pennelli grandi e pennelli da miniatore. Oggi ragioniamo per protocolli sempre più assillanti. Per schemi. E sembra spiacerci che Caravaggio abbia disegnato, usato stencil e ombre. Vorremmo che avesse fatto immagini gigantesche in pochi secondi, utilizzando il solo pennello. Perchè lo mitizziamo. Le ombre  le utilizzavano gli antichi. Plinio il Vecchio dice..."