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Posts published in “tecniche d’arte”

Come si dipinge un nudo “alla prima”

Un esercizio importante, nell'ambito della pittura di figure o di nudo, è l'impostazione dei rapporti dimensionali. Nella pittura classica, con particolare riferimento ai modelli rinascimentali centro-italici, si lavorava al disegno, steso su un foglio, anche minuziosamente, che poi veniva riportato sulla tela. Esistono anche altre modalità, che caratterizzarono, ad esempio, la pittura veneta, nell'ambito delle quali si poteva agire alla prima, cioè direttamene sulla tela o sulla tavola, rinunciando al legame vincolante al disegno. Qui, nel filmato, vediamo un approccio diretto. Il pittore si limita a delineare gli ingombri, con un pennello intinto in un colore bruno. Poi. con la modella a lato, lavora sull'incarnato e sul lume.

L’organo marino suonato dalle onde a Zara. Sentite qui 30 secondi di concerto

Nella notte il suono lontano di un organo si diffonde nell'aria portato dal vento. E' una musica soprannaturale, che unisce istanti di armonia a imprevisti e imprevedibili salti nella dissonanza. E' il mare-organista ad agire, con le onde, sui tubi dell'organo marino, scultura sonora a gradini realizzata nel 2005 dall'architetto Nikola Bašić, nel punto a nord est della banchina che circonda il centro storico di Zara, città dalmata appartenente alla Croazia, che si affaccia sull'Adriatico, popolata da 75mila abitanti. L'organo si basa sul principio dello spostamento d'aria provocato dalle onde che entrano alla base del monumento

Lo scrittore Victor Hugo fu un ottimo pittore. Usò, caffè, fuliggine, zolfo dei fiammiferi. Il video dei dipinti

Era capace di realizzare ricostruzioni architettoniche dettagliatissime, arabeschi e decorazione in punta di pennino, che univa poi a larghe campiture ottenute attraverso la diluizione del medium. Baudelaire, che oltre ad essere un sublime poeta, era un acutissimo critico d'arte, scrisse di Hugo-pittore: «Non ho trovato presso gli espositori del Salon la magnifica immaginazione che cola dai disegni di Victor Hugo come il mistero dal cielo. Parlo dei suoi disegni a china, perché è fin troppo evidente che, in poesia, il nostro poeta è il re dei paesaggisti.»
(Baudelaire, Curiosità estetiche, 1868 — IX Salone del 1859, Lettere al signor Direttore della rivista francese VIII)
Inizialmente i suoi lavori sono nettamente realistici, salvo poi acquisire una dimensione più fantastica con l'esilio e il suo confronto "mistico" con il mare.

Gauguin e la neve. L’abbandono dell’impressionismo, la scelta simbolista

Paul Gauguin dimostra la svolta che egli compie rispetto ai propri precedenti impressionisti. Le linee di chiusura, simili a quelle del disegno aumentano; quanto un'idea, in questo caso, fiabesca o favolosa. E' l'aura immateriale che l'artista cerca nel soggetto, evitando di dipingere da vero, ma realizzando le proprie opere in studio, senza l'ossessione dell'esattezza fotografica

Tecniche | Frottage e grattage – Cosa sono, chi li ha ideati, come realizzarli. I video tutorial

Dallo sfregamento di una matita su foglio sotto il quale è collocato un oggetto in rilievo, Max Ernst ricavò la tecnica espressiva che aveva intuito dall'idea di macchia in Leonardo da Vinci. Un nuovo percorso creativo che partiva dal calco disegnativo della natura

I pittori del Trecento dipingevano anche con estratti di aglio e formaggio. Come e perchè?

E’ difficile immaginare che mescolate ai colori, nascoste tra le pennellate, si possano nascondere quelle sostanze che solitamente si trovano nelle cucine delle nostre case: l’aglio e il formaggio, per esempio... La sapienza antica era in grado di coinvolgere anche i cibi nella produzione di sostanze importanti per la pittura, soprattutto come leganti facilmente da reperire e duttili sotto il profilo operativo

Kara Walker contro l’uomo bianco. Tensioni etniche nell’arte. La tecnica delle silhouette

E' nota soprattutto per i suoi grandi quadri di silhouette nere, che riprende, sotto il profilo tecnico dalle pratiche d'arte applicata viennesi e parigine, un tempo utilizzate per realizzare rapidamente ritratti di profilo. Il bianco e il nero posti in contrasto assoluto, in un'inconciliabilità cromatica, le carte decoupé con una violenta delineazione del tracciato ritagliate, i formati ampi,la ripresa di immagini di antiche fiabe trasformate in luoghi della violenza conferiscono a questa artista una notevole potenza.Oggetto del suo esame sono soprattutto le tensioni tensioni razziali in America, le repressioni compiute dal potere, la violenza di genere e la sessualità.

Fai clic ed entra nel campo di papaveri di Monet fino a vedere il più piccolo filo d’erba. Perché il rosso?

Lievi, effimeri, delicati, cangianti, estremamente sensibili ai colpi di vento. E soprattutto, rossi.  Abbiamo visto, in alcuni articoli precedenti, quanto Monet cercasse valori ottici cangianti, da fermare sulla tela. E così fu con i papaveri, con una motivazione addizionale. La pittura di paesaggio, con vedute naturali, risente normalmente della mancanza del rosso, che esiste, a livello di stesura pittorica sottostante nella forma composita di arancione o marrone. Ma le vedute naturali non si presentano mai vivide e uno dei motivi è proprio la mancanza del rosso intenso, dato quasi a corpo. Sappiamo che, per ovviare a questa carenza ottica. Turner, durante il vernissage di una mostra, aggiunse una boa rossa a una marina con navi, proprio per accendere il dipinto.  E che in tanta pittura di paesaggio con figure, dell'Ottocento, gli artisti inserivano piccoli personaggi -  macchiette - tra i quali, spesso, ce n'era uno con il cappello rosso. Questo proprio con il fine di contrastare il verde. Ora possiamo osservare, da qui con la "lente magica" le  Champ de coquelicots, 1881 58 × 79 cm Musée Boijmans Van Beuningen (Rotterdam)