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César de Notre-Dame. Le opere del poeta-pittore figlio di Nostradamus


L’autoritratto di César, figlio di Nostradamus

César de Nostredame (Salon-de-Provence, 1553 – 1629) aveva 13 anni quando il celeberrimo padre, Nostradamus, passò a miglior vita. César usufruì evidentemente dei privilegi ottenuti dal padre e della ricchezza della famiglia della madre e, grazie a conoscenza influente, viaggiò in Europa proponendosi soprattutto come poeta e pittore, promuovendo anche l’opera del genitore.
Sarebbe stato proprio Cesar a portare a Roma l’ultimo libro di Nostradamus, i Vaticinia, perché era desiderio del padre che il libro fosse regalato al futuro papa.
César de Notre-Dame lavorò specialmente a miniature, che trovavano una perfetta correlazione dimensionale con i presunti, piccoli disegni del padre, collegandosi alla pratica libraria.In una lettera del 3 novembre 1617, César del Notre-Dame scrive : “Io dipingo opere di piccole dimensioni meglio che mai: faccio ritratti; e delle Notre-Dame a olio, che hanno le dimensioni di una lente degli occhiali, nei quali la Madre e i figlio sono dipinti a figura intera o almeno, la Madre, dall’altezza delle ginocchia”. César dice di aver tanto imparato da M. de Monstier padre, maestro di pittura, “uno più più degni personaggi della sua epoca e mio intimo e perfetto amico”.
La mancanza di ricerche convergenti presenta oggi un Corpus di dipinti piuttosto limitato, tra i quali spiccano intensi del padre, Nostradamus.(qui sotto)

Fu, come disse di sè, pittore di Madonne come dimostra peraltro questa Vergine e bambino, con San Giovanni Battista, un olio su tela (44,3 x 30,5) attribuito a Nostradame, che, in effetti, appare in un autoritratto negli anni giovanili. (qui sotto)
Confronto tra il giovane nobiluomo presente nel quadro sacro e l’autoritratto della maturità di César

César non perse i privilegi che erano stati concessi, a livello di corte, al padre. Nel 1600, si offrì a Maria de ‘Medici che passò dal paese di Salon (giungeva da Firenze per sposare Enrico IV, a Lione) una miniatura della futura coppia reale. Fu sempre lui a decorare il paese per il transito di Maria. Scrisse poi un lungo testo poetico di natura encomiastica, pubblicato nel 1602, nel quale non mancano passaggi autocelebrativi: mostra così il suo orgoglio di essere chiamato “il signor di Nostradama” dalla principessa e dà alcune informazioni biografiche riguardanti il rapporto con i reali di Francia e con l’Italia. Si apprende così che era ad Anversa per l’incoronazione di Francesco di Francia (1582), che si recò due volte a Roma tra il 1572 e il 1590 , che ha fatto un pellegrinaggio a Loreto.
Nostradame dipinge come scrive e scrive come dipinge, cercando di trovare, nei suoi poemi un punto di incontro simbolico e descrittivo tra le due arti