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Faini: "Le infinite potenzialità artistiche della stampante 3D"


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La giovane artista Chiara Faini illustra ai lettori di Stile Arte le modalità progettuali e di realizzazione di una scultura prodotta con stampante 3 D. Le immagini che vedremo sono in sequenza
 

di Chiara Faini

La forza, il rapporto tra spazi e figura, il materiale stesso con cui viene realizzata un’opera d’arte, secondo me, rappresentano una partenza per sviluppare un pensiero ben preciso dell’autore.
Nella prosecuzione del mio cammino giungerò, spero, alla rappresentazione di me stessa, del mio corpo, del mio cuore e del mio cervello racchiusi, collegati tra loro nella trasparente raffigurazione del mio Io ancora disgregato  in fase di costruzione. Quindi un nuovo punto di partenza, per poter percorrere nuovi pensieri. Ho dovuto,perciò, andare oltre ricercare per crescere, per scavare di più.


Ed infine, lo studio di un ulteriore passo avanti: NO NAME. Chiamato così perché i suoi frutti restano ancora una incognita. Aisha non poteva essere che un inizio. Ed allora ecco la volontà di ampliare il discorso:qualcosa che non solo guarda ma che accoglie.Nell’accoglienza si concretizza il miracolo della vita vera: la mia mente ma anche il mio cuore. La nuova struttura tridimensionale porta con sé la simbologia del corpo, della mente,della vita.
Questo è il mio percorso mentale: per giungere all’esecuzione materiale delle mie opere ho avuto l’opportunità di collaborare con mio fratello: Michele Faini.
Michele è un Industrial Designer che seguendo il movimento dei makers ha assemblato e in seguito auto-prodotto stampanti 3D. Ora svolge la sua attività all’interno del progetto Expoint presso le 3 Torri a Brescia.


Lo spirito artistico che trasversalmente percorre la nostra famiglia ci ha permesso di elaborare insieme un innovativo metodo di rappresentazione: io disegno, creo, lui trasforma i miei pensieri in concrete strutture attraverso un lavoro di rielaborazione computerizzata dei miei studi grafici grazie alla sua grande abilità nel gestire programmi che generano immagini 3D. Applicando poi tali risultati alle sue stampanti 3D escono prima dei piccoli prototipi, poi, spezzettate,anche opere di grandi dimensioni che sono da riassemblare. I materiali che possiamo utilizzare sono l’ABS o il PLA. Aisha e No Name sono stati stampati in PLA completamente biodegradabile e translucido. I vari pezzi si devono assemblare con pazienza infinita e collanti acrilici.
In seguito vi presentiamo le sequenze fotografiche di tali lavorazioni. Io e mio fratello insieme cerchiamo di dare all’arte una spinta verso il nuovo pur cercando di trasmettere sensazioni ed emozioni antiche.
 
SEQUENZA FOTOGRAFICA
Dal disegno manuale alla stilizzazione con il computer, fino alla produzione del primo segmento di scultura, realizzato con accumuli di materiale plastico dalla stampante 3D
 
Disegni e Prototipi AISHA
 
fig.1
fig.2
 
 
fig.3
fig.4
fig.5
 
Stampe definitive
fig.7
fig.8
fig.9
Esposizione a Palazzo Martinengo, Brescia, 2013
fig.10
fig.11
 
Elaborazione grafica NO NAME
fig.12
fig.13fig.14
fig.15
 
 
Definitivo
fig.16
fig.17
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