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Ciresola, l'attimo bloccato della metafisica nel quotidiano


Andrea Ciresola si è aggiudicato il secondo premio pittura, categoria over 25 della quinta edizione del premio Nocivelli. Lo abbiamo intervistato
 
 Iniziamo con una breve scheda anagrafica, come se leggessimo una carta d’identità. Sotto il profilo della produzione artistica può immediatamente specificare il suo orientamento stilistico ed espressivo?


 E’ sufficiente un rapido sguardo ai miei dipinti e si possono percepire inequivocabilmente i segni di una figurazione legata alla realtà, tuttavia sarebbe riduttivo relegare questa indagine sulla realtà al “realismo” come corrente artistica. Direi che l’attenzione al particolare, l’ossessiva ricerca dell’effetto fotografico, le impostazioni delle inquadrature avvicinano la mia opera all’Iperrealismo, corrente artistica nata negli anni ’60 del Novecento di America; la mia opera necessita però anche in questo caso di ulteriore affinamento per essere circoscritta, perché non credo allo sterile Iperrealismo che riproduce vasi di fiori o cesti di frutta, penso che l’abilità e la pazienza nel realizzare dipinti di questo tipo possano essere messe a servizio di una ricerca di quella realtà di solito rimossa dai nostri sguardi e sulla bellezza del quotidiano.

Andrea Ciresola, Paesaggio con doccia sul mare, 2011, acrilico su tavola di pioppo, cm 12x80. Opera con la quale Ciresola ha vinto il secondo premio sezione pittura over 25 al Premio Nocivelli
Andrea Ciresola, Paesaggio con doccia sul mare, 2011, acrilico su tavola di pioppo, cm 120×80. Opera con la quale Ciresola ha vinto il secondo premio sezione pittura over 25 al Premio Nocivelli

 
 Nell’ambito dell’arte, della filosofia, della politica, del cinema o della letteratura chi e quali opere hanno successivamente inciso, in modo più intenso, sulla sua produzione? Perché?
 Non c’è dubbio che molteplici sono state e sono tuttora le matrici che influenzano la mia ricerca visiva riassumendo potrei dire che non posso rinunciare a pensare ad alcuni artisti che in ordine iconologico hanno intrapreso strade che in parte e ho percorso anch’io quali Caravaggio, De Chirico, Morandi, Carrà, Magritte, Hopper e Duchamp; per quanto riguarda il pensiero puro sono molto legato a Arthur Schopenhauer con il suo “mondo come scenografia mentale” e alla filosofia Wabi Sabi una filosofia giapponese fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose;  in letteratura mi ha sempre molto colpito Calvino e le sue “Città invisibili” e le incredibili “Lezioni Americane” che non a caso come sottotitolo portano la frase “Sei proposte per il prossimo millennio” (e intendeva questa nostra contemporaneità). Anche il cinema ha il suo peso nella produzione delle mie immagini, penso a 2001 Odissea nello spazio di Kubrick e a Fino alla fine del Mondo di Wim Wenders. Infine i miei dipinti sono manifesti politici perché incitano alla bellezza del quotidiano, alla lentezza del fare e del vivere, alla valorizzazione del poco e del piccolo, insomma vere rivoluzioni silenziose per i tempi di oggi.
 Può analizzare nei temi e nei contenuti l’opera da lei realizzata e presentata al Premio Nocivelli, illustrando le modalità operative che hanno portato alla realizzazione?
“Paesaggio con doccia sul mare”  è un dipinto ad acrilico su tavola di pioppo del 2011, misura 120 cm di altezza per 80 di larghezza. La tavola di pioppo ha uno spessore di 1 cm ed è rinforzata con un bordo di legno nascosto sul retro. La tavola di legno viene disposta con una preparazione al modo dei dipinti antichi, stesa e levigata è più volte per ottenere una superficie speculare idonea per ricevere la finitura maniacale dei particolari che la mia pittura richiede. La tecnica ad acrilico è integrata con finiture a velatura eseguite alla fine delle stesure principali con materiali trasparenti fino ad ottenere il giusto tono e rapporto fra le luci e le ombre; questi modi svelano la mia estrazione legata al lavoro di restauratore di opere d’arte antica che prosegue ormai da oltre 30 anni. Per quanto riguarda il senso dell’opera esso si inserisce appieno nelle parole espresse prima: portare alla nostra attenzione oggetti banali come una doccia, e proporli in prima fila in un dipinto è atteggiamento figlio della lezione di Duchamp che per primo portò in un museo un orinatoio attribuendo così alla quotidianità valenza di opera d’arte; Eppure io intravedo in questo dipinto il silenzio di certa metafisica e lo straniamento delle opere di Magritte, il tutto ovviamente con le debite proporzioni legate alla grandezza dei Maestri e alla umiltà con la quale io voglio accostarmi a loro.
Indirizzi di contatto e, nel caso esista, sito personale.
Tutte le mie opere sono visibili sul sito www.ciresola.net dove è possibile trovare i riferimenti per i social network. E’ possibile venire a visitare il mio studio e vedere i miei lavori dal vivo contattandomi al 3336622301. Abito nella provincia di Verona.
Premio Nocivelli. Regolamento e montepremi per la prossima edizione:
http://www.premionocivelli.it/home.pag
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