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Claudio Valerio, il paesaggio dipinto tra osservazione della realtà e rivelazione degli arcani


Claudio Valerio, insignito del Premio finalisti al Nocivelli 2019, descrive qui la propria opera

www.premionocivelli.it/opera/insostenibile-presenza
“Sono nato a Popoli (PE) nel 1991. La passione per le arti visive mi ha caratterizzato sin dalla più tenera età. A nove anni ho seguito un corso di formazione presso uno studio privato per circa due anni, grazie al quale ho conosciuto e imparato la tecnica della pittura ad olio. Nonostante si tratti di un’esperienza di vecchia data, col passare del tempo mi sono reso conto che si è rivelata fondamentale per lo sviluppo della mia ricerca artistica. Ho frequentato l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, dove ho svolto il ruolo di tutor per un anno nel laboratorio di pittura e presso cui mi sono diplomato nell’a.a. 2017/18”.
“Attualmente vivo a Bologna e studio Pittura – Arti visive all’ultimo anno del biennio sotto la guida del prof. Luca Caccioni, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nell’arco di questi anni, ho avuto modo di esporre in diverse mostre collettive, che hanno contribuito alla mia personale crescita. Conseguito il diploma, avrei intenzione di intraprendere ulteriori esperienze formative, ad esempio un tirocinio all’estero, per portare avanti la mia ricerca”.
“Questo lavoro rappresenta per me un passo importante, una tappa, nella mia ricerca artistica. È il primo di una serie di lavori nata dalla riflessione fatta sull’idea di paesaggio. “Paesaggio” inteso come spazio pittorico su cui si manifestano avvenimenti, attraverso un punto di vista totale che vuole suggerire una visione panoramica-panottica. Testimonia ciò che la pittura rappresenta per me. Io credo che la Pittura non sia una mezzo ma un Ente portatore di significato che dialoga con l’artista”.
“Per dialogo intendo quella misteriosa interazione che avviene tra pittore e Pittura nell’atto del compiersi. Il mio particolare interesse per la pittura ad olio è dovuto al fatto che tale interazione permette un’elaborazione più elastica, rispetto ad altri mezzi pittorici, sia nei tempi che nella genesi formale del lavoro, permettendomi di apprezzare momenti che, perché si manifestino, necessitano di un lento e continuo processo. Questo modus operandi non esula dalla sperimentazione pittorica, anzi, ne muove continuamente le basi evitando chiusura e confinamento. In quest’ottica ogni lavoro si presenta come frutto e memoria di questa interazione”.
www.instagram.com/claudio___valerio/