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Curata da Silvia Ferrari, promossa e organizzata dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, la mostra “Gabriele Basilico nella collezione della Galleria Civica di Modena”, si è tenuta tra il 2013 e l’inizio del 2014. E’ stato un viaggio tra le opere del grande fotografo, attraverso le immagini della collezione modenese.

Gabriele Basilico Modena, Via Sgarzeria 1994 stampa alla gelatina d'argento © Gabriele Basilico Raccolta della fotografia della Galleria civica di Modena
Gabriele Basilico Modena, Via Sgarzeria 1994 stampa alla gelatina d’argento © Gabriele Basilico Raccolta della fotografia della Galleria civica di Modena

 

Fra piste da ballo e periferie urbane, scorci di architetture e aree industriali dismesse, si distende un racconto per immagini – circa una novantina – di luoghi indagati dal celebre fotografo milanese, uno dei più noti interpreti della fotografia di paesaggio del nostro Paese.
Incaricato dal mensile “Modo” nel 1978 di compiere un’indagine fotografica sul mondo delle discoteche in Emilia Romagna, e più compiutamente sul fenomeno delle balere emiliane, Basilico realizzò un reportage di quella che fu poi definita la Nashville italiana esplorando trecento chilometri di dancing, da Reggio Emilia alla Ca’ del Liscio di Ravenna, ricavandone un affresco sul divertimento di massa che ritrae “luoghi esuberanti e originali ma con un’atmosfera un po’ nostrana, tutta italiana”. Fra i locali visitati il Club 501 di Gualtieri, il Marabù di Sant’Ilario d’Enza, il Picchio Rosso di Formigine. Di questa serie che fu esposta a Modena per la prima volta nel 1980 – probabilmente fra quelle meno conosciute, traccia significativa del suo primo approccio alla fotografia, più attento allo sguardo sociale e impegnato – viene presentata oggi una selezione di una ventina di immagini.

Gabriele Basilico Dancing in Emilia 1978 stampa alla gelatina d'argento © Gabriele Basilico Raccolta della fotografia della Galleria civica di Modena
Gabriele Basilico Dancing in Emilia 1978 stampa alla gelatina d’argento © Gabriele Basilico Raccolta della fotografia della Galleria civica di Modena

La serie “Dancing in Emilia” torna protagonista di un volume con testi di Silvia Ferrari, Gustavo Pietropolli Charmet e con una conversazione del 2007 tra Gabriele Basilico, Massimo Vitali e Giovanna Calvenzi.
Il nuovo libro è pubblicato, ad oltre trent’anni dalla prima edizione, dalla Galleria civica di Modena e da Silvana Editoriale.

Gabriele Basilico Modena, Ex Mercato bestiame 2001 stampa alla gelatina d'argento © Gabriele Basilico Raccolta della fotografia della Galleria civica di Modena
Gabriele Basilico Modena, Ex Mercato bestiame 2001 stampa alla gelatina d’argento © Gabriele Basilico Raccolta della fotografia della Galleria civica di Modena

Note biografiche

Gabriele Basilico
Gabriele Basilico

Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944. Dopo la laurea in architettura (1973), si dedica con continuità alla fotografia. La forma e l’identità delle città, lo sviluppo delle metropoli, i mutamenti in atto nel paesaggio postindustriale sono da sempre i suoi ambiti di ricerca privilegiati.
Considerato uno dei maestri della fotografia contemporanea, è stato insignito di molti premi e le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private italiane e internazionali.
“Milano ritratti di fabbriche” (1978-80), è il primo lungo lavoro che ha come soggetto la periferia industriale e corrisponde alla sua prima mostra presentata in un museo (1983, Padiglione Arte Contemporanea, Milano).
Nel 1984-85 con il progetto “Bord de mer” partecipa, unico italiano, alla Mission Photographique de la D.A.T.A.R., il grande incarico governativo affidato a un gruppo internazionale di fotografi con l’obiettivo di documentare le trasformazioni del paesaggio francese.
Nel 1991 partecipa, con altri fotografi internazionali, a una missione a Beirut, città devastata da una guerra civile durata 15 anni. Da allora Gabriele Basilico ha prodotto e partecipato a numerosissimi progetti di documentazione in Italia e all’estero, che hanno generato mostre e libri, tra i quali “Porti di mare” (1990), “L’esperienza dei luoghi” (1994), “Italy, cross sections of a country” (1998), “Interrupted City” (1999), “Cityscapes” (1999), “Berlino” (2000), “Scattered City (2005), “Appunti di viaggio” (2006), “Intercity” (2007).
Tra i lavori più recenti, “Roma 2007”, “Silicon Valley ’07” (su incarico del San Francisco Museum of Modern Art), “Mosca Verticale”, indagine sul paesaggio urbano di Mosca, ripresa nel 2010 dalla sommità delle sette “Torri Staliniane”, “Istanbul 05.010”, Shanghai 2010, Beirut 2011, Rio 2011, “Leggere le fotografie” (2012).
Partecipa alla XIII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (2012) con il progetto “Common Pavilions”, su progetto di Adele Re Rebaudengo e realizzato in collaborazione con Diener & Diener Architekten, Basilea.
Gabriele Basilico muore a Milano il 13 febbraio 2013.

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