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Concerto newyorkese per ombre e gessetti. Le sorprendenti opere di Gallagher. Il meeting di strada a Ome


“Dico la Mia”, l’Arte istantanea del gessetto.

 
di Elena Charlotte Rainelli

Una leggenda racconta che a scoprire il gesso fu un ortolano parigino che per far cuocere il desinare aveva acceso un focolare sulle colline di Montmartre con pietre del luogo. Una volta spento il fuoco con dell’acqua si accorse che le pietre utilizzate erano diventate un’unica pietra: il gesso. Oggi il gessetto o gesso si presenta come una stecca di solfato di usata come materiale di scrittura su superfici adatte. Il gessetto da lavagna è tipicamente bianco, ma si trova in commercio in numerosi colori differenti. I gessetti vengono utilizzati per scrivere su muri di edifici e sui marciapiedi (sidewalk chalk drawing). Il disegno con il gesso è un fenomeno di arte di strada al centro di eventi. Molti artisti hanno realizzato complessi graffiti con gessetti e pastelli, spesso sfruttando un effetto di illusione ottica. Ellis Gallagher è un nativo newyorkese che vive nella sezione di Williamsburg di Brooklyn. Prima dei suoi disegni di gesso era uno scrittore di graffiti. Ha smesso di scrivere graffiti tradizionali nel 2001 dopo la morte di Hector Ramirez, amico e compagno di scrittura, che è stato colpito da un treno mentre dipingeva in un tunnel della metropolitana di Brooklyn.

Gallagher ha iniziato il suo disegno di gesso all’inizio del 2005, il primo disegno è stato un contorno di un idrante dopo giorni di fissaggio con le ombre. Il lavoro dell’artista é concentrata su contorni di oggetti per strada e spesso delineano semplici ombre solide, di fronte a una fonte di luce esistente. Gallagher fu arrestato per aver disegnato e firmato il suo nome in gesso. Le accuse furono ritirate, ma trascorse 17 ore in prigione per le quali fece causa alla città, chiedendo falsi arresti e detenzione illegale. Paul Hale, l’avvocato di Gallagher, afferma che il gesso sul marciapiede è legale, infatti lascia il segno ma non inquina. Per comprendere meglio l’Arte di Gallagher, abbiamo proposto una breve intervista a cui l’Artista ha partecipato con entusiasmo per far comprendere meglio la sua Arte di rivitalizzare le strade, sostituendo i classici graffiti, con “L’Arte delle ombre”, la cosiddetta Shadow art .

Si ricorda qual è stato il suo primo graffito? Cosa rappresentava?
Il mio primo graffito era un tag di strada nell’East Village di Manhattan da qualche parte. Col senno di poi, rappresentava simbolicamente espressione, libertà, comunicazione, unità, diversità, stile personale e felicità.

Esiste un motivo, un’emozione, un fatto concreto della sua vita che l’ha portata a dipingere con gessetto ombre sulla strada, oppure la considera un’evoluzione della sua Arte?

L’impulso per la mia pratica artistica pubblica fu quando un rapinatore mi derubò con un machete, vidi la sua ombra prima che mi accostasse e giorni dopo mi venne l’ispirazione. Sono diventato ossessionato dalle ombre dopo questa esperienza e ho migliorato incessantemente le ombre disegnate in pubblico con il gesso e inavvertitamente questo è diventato terapeutico e ha creato una nuova strada per me, per viaggiare nella mia crescita, evoluzione ed esplorazione come artista.

Quando ha cominciato a percepire sé stesso come Artista?

Sapevo che ciò che stavo facendo, come fanno i bambini, era creativo, ma non mi sono percepito come artista fino al 2001

I suoi lavori con il gessetto rappresentano spesso contorni di oggetti per strada e spesso delineano semplici ombre solide, spesso configurano biciclette di fronte a una fonte di luce esistente. Come mai sceglie spesso questo biciclo? Le ricorda dei momenti particolari della sua vita?
La bicicletta è la mia icona, il mio logo, il mio timbro. Rappresenta la mobilità, la libertà, il movimento e la bellezza per me.

Possiamo affermare che la sua non sia Arte Contemporanea ma “Temporanea” e di breve durata, che vive e nasce nelle strade newyorkesi; un’Arte che può essere rimossa facilmente con la pioggia, o tramite il continuo calpestio da parte dei passanti. Ha mai pensato di realizzare una sua opera in una struttura chiusa e protetta in modo che possa perdurare nel tempo?

La mia arte di strada è temporaneamente contemporanea! Tuttavia, ho fatto diverse installazioni permanenti in questo stile.

In questi giorni in Italia si sta realizzando progetto “Dico la mia” finanziato da Fondazione Comunità Bresciana. Il progetto ideato da Pietro Arrigoni vuole porre l’attenzione alla realizzazione d’azioni site-specific nel tessuto urbano come provocazione e riflessione: un’azione di scrittura con il gessetto sul marciapiede, nelle piazze, nelle aree aperte al pubblico che riesca ad esprimere riflessioni ricche di emozioni nella mappatura del paese soprattutto in questo tempo post Covid-19. Crede che il gessetto possa diventare in Italia uno strumento per sensibilizzare le parole che le persone portano con sé e creare condizioni di vicinanza e collaborazione, specialmente in un momento particolare come questo?

Sento che uno dei modi più potenti per trasmettere un messaggio è farlo pubblicamente, all’esterno, dove quel messaggio non discrimina. TUTTI fuori vedono quel messaggio. Lavorando insieme in collaborazione, le comunità possono instillare un cameratismo e uno spirito collettivo per diffondere informazioni visive all’aperto.

Per concludere riesce a spiegare la sua Arte con una frase o ancor meglio in una parola?
Spiegare la mia arte in una frase o una parola? La mia arte di strada con le ombre è ciò che chiamo ecologia oculare, un’eco visiva di apparecchi stradali esistenti e arredo urbano. Nuovi readymades contemporanei di street art.

Ellis Gallangher esprime chiaramente che la sua Arte è pura “Ecologia oculare”, che trasmette un messaggio chiaro senza discriminazioni. Un’Arte in cui tutti possono collaborare insieme ed ammirare gratuitamente. L’ Arte genera Arte, la storia lo insegna. Sabato 27 e domenica 28 giugno il comune di Ome in Franciacorta (provincia di Brescia) ospiterà progetto “Dico la mia” finanziato da Fondazione Comunità Bresciana, ideato da Pietro Arrigoni, che invita tutta la cittadinanza ad un’azione di scrittura collettiva sul marciapiede, nei parcheggi, nelle piazze e nei luoghi pubblici che esprima emozioni e rappresentazioni tramite disegni e scritte con il gessetto, un modo per sentirsi creativi in questo tempo post quarantena forzata.

“Sorprendersi nella semplicità è una continua rinascita per l’Arte”