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Cos’è, nel design, la Poltrona Proust?


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a poltrona

Design, stile postmoderno

La celebre Poltrona Proust è ideata da Alessandro Mendini, architetto e designer, ma anche pittore e provocatorio sperimentatore, che di sé ha detto: “Sono un progettista che applica all’architettura e al design certi metodi tipici del contemporaneo dell’artista; e viceversa, sono un pittore che per dipingere usa certi metodi tipici di un progetto.



La mia è un’attività ibrida in bilico tra queste ed altre discipline (grafica, scultura, moda performance, critica), che trova tra esse non una esigua linea di confine, ma grandi spazi liberi dove operare”. L’opera, realizzata nel 1978, fu riproposta in una mostra tenutasi al Mart di Rovereto nel 2007, in una versione del 2001, è rappresentativa del percorso di Mendini negli anni in cui ha sviluppato il suo concetto di re-design, nato dall’idea che tutto sia già stato inventato e ciò che resta da fare è una rivisitazione di oggetti preesistenti, magari aggiungendo elementi decorativi o strutturali che modificano la dinamica dell’originale.




In questo caso egli ha scelto un tipo di poltrona in stile “barocchetto” di produzione contemporanea e l’ha fatta dipingere alla maniera del pointillisme, prendendo spunto da un particolare di un quadro di Signac. La citazione va al periodo della giovinezza dello scrittore Proust. Alla sua capacità di ricordare; di cercare nelle pieghe del passato. Come questa poltrona, appunto


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